Corecom, “Portabilità telefonica della Pa solo se si va in pensione”

PALERMO – “La richiesta di portabilità di un’utenza telefonica fornita dalla Pubblica amministrazione ad un proprio dipendente è ammissibile soltanto in presenza di uno specifico nulla osta e se si va in pensione”. Lo afferma Maria Astone, presidente del Corecom Sicilia. Il Comitato regionale per le Comunicazioni della Regione Sicilia ha affrontato la questione in seguito all’istanza presentata alcuni mesi fa da un dipendente del ministero dell’Interno che contestava il diniego ottenuto da una società di telefonia mobile in merito alla richiesta di intestare a sé stesso o di autorizzare la migrazione verso un altro gestore del numero ottenuto in uso personale dal proprio datore di lavoro in base ad una convenzione tra il ministero dell’Interno e la compagnia telefonica.

Dopo avere chiesto invano la portabilità alla società di telefonia, il dipendente ha presentato una denuncia ed una richiesta di indennizzo attraverso la piattaforma ConciliaWeb, il servizio di conciliazione pubblico e gratuito per risolvere queste controversie messo a disposizione dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, attraverso i Corecom di tutta Italia. L’istanza è stata sottoposta ad un’attenta analisi e le parti sono state chiamate ad esporre le proprie ragioni. Quindi, il Corecom Sicilia si è riunito per deliberare sulla vicenda.

“Completata l’istruttoria sulla controversia – spiega Maria Astone, presidente del Corecom Sicilia – abbiamo ritenuto di considerare inammissibile l’istanza poiché il lavoratore è l’utilizzatore di un’utenza mobile di proprietà del ministero attivata in base ad una specifica convenzione. Proprio questo accordo, stipulato dalla Pubblica amministrazione con la società di telefonia, stabilisce che eventuale autorizzazione alla portabilità avvenga solo nel caso in cui il ministero dell’Interno rilasci uno specifico nulla osta per il personale che va in quiescenza”.