ROMA – I rifornimenti alimentari sono garantiti in tutte le aree del Paese nei mercati e nei supermercati dove occorre evitare inutili accaparramenti che favoriscono solo le speculazioni. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla inutile corsa agli acquisti che si è verificata in alcune realtà per cibi e bevande, dopo l’ultimo provvedimento varato dal Governo per contenere l’emergenza Coronavirus.
“Su nostra sollecitazione – ha affermato il presidente, Ettore Prandini – sono stati pubblicati i chiarimenti sul trasporto merci e sul lavoro necessari a dare continuità alle attività produttive nelle campagne dove vanno seguiti i cicli stagionali, dalla semina alla raccolta e garantita la cura delle piante e l’assistenza e l’alimentazione degli animali allevati nelle stalle, ma anche la trasformazione industriale e le consegne per la distribuzione commerciale. L’importanza di un monitoraggio continuo delle misure adottate per non compromettere la mobilità di merci e persone necessarie all’attività produttiva, nel rispetto delle norme di sicurezza”.
La nota esplicativa al Dpcm chiarisce infatti che “le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati dalla delimitazione. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”.
Anche la produzione alimentare può procedere regolarmente nei territori delimitati dal nuovo Decreto che riguardano la food valley italiana che garantisce l’approvvigionamento sui mercati nazionali ed esteri con la produzione di circa 1/3 del Made in Italy agroalimentare, dal latte alla carne, dai formaggi ai salumi, dal riso alla pasta, dalla frutta alla verdura fino al vino e alle conserve di pomodoro. Un territorio dove si concentra il maggior valore della produzione nazionale alimentare di qualità (Dop/Igp). Le limitazioni introdotte non vietano infatti gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, secondo la nota esplicativa al Dpcm. Pertanto salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa.