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Coronavirus, da due consorzi fidi aiuti alle imprese

Si ampliano gli interventi finanziari messi in campo dalla Regione siciliana, e in particolare dall’assessore all’Economia Gaetano Armao, per aiutare le imprese ad affrontare meglio l’emergenza economica provocata dall’epidemia di Covid-19.

Adesso, in Sicilia le piccole e medie imprese danneggiate dal “lockdown” e che hanno urgente bisogno di liquidità possono rivolgersi anche ai due consorzi fidi “106” della Sicilia vigilati dalla Banca d’Italia, cioè Fidimed e Confeserfidi – che sono autorizzati alle erogazioni finanziarie dirette – per dotarsi di una provvista di circolante o di cassa fino ad un massimo di 100mila euro usufruendo di un notevole abbattimento del costo del denaro.

Infatti, dopo le convenzioni con Banca agricola popolare di Ragusa, Banca popolare Sant’Angelo e Igea Banca, ora l’Irfis-FinSicilia (che gestisce il “Fondo Sicilia” messo a disposizione dalla Regione) ha sottoscritto una convenzione anche con i confidi Fidimed e Confeserfidi (che assistono le richieste alle banche, prestano garanzie ed effettuano erogazioni dirette), grazie alla quale le imprese che ottengono un finanziamento hanno diritto a un contributo regionale a fondo perduto, pari a un minimo del 5% dell’importo (fino a 5mila euro) – che sale all’8% (fino a 8mila euro) se il preammortamento è di almeno 12 mesi – , ad abbattimento dei tassi di interesse o del capitale da restituire.

In più, grazie all’aggiornamento della convenzione tra Regione e Assoconfidi Sicilia che sarà firmato a giorni, il contributo a fondo perduto salirà all’11% (fino a 11 mila euro) se la pratica di finanziamento bancario sarà assistita da uno dei consorzi fidi dell’Isola.