CATANIA – Le misure adottate dal governo per contenere il Coronavirus non sono state recepite da tutti. Molti artisti siciliani hanno deciso di dare il loro prezioso contributo per far sì che la gente rimanga in casa nel rispetto della collettività. Musica, reading, danza e giochi in diretta per grandi e piccini.
Il nuovo decreto per impedire l’ulteriore diffusione del Covid-19 ha fatto discutere. In primis per la mancanza di responsabilità di alcuni cittadini che, probabilmente ignoranti sulle possibili ripercussioni delle loro azioni, hanno tentato di uscire di casa lo stesso, creando assembramenti con sciocchi pretesti. In secondo luogo, per la possibilità di riscoprire una dimensione personale e intima forse dimenticata.
Dalle porte delle case si sente il profumo di pietanze prelibate cucinate dalle famiglie – almeno forzatamente – riunite, le finestre delle camere dei bambini si colorano di gioiosi dipinti, dai balconi si respira aria pulita, le ambulanze possono raggiungere senza intoppi i luoghi di primo soccorso. E – finalmente – c’è tempo. Per realizzare una nuova ricetta, parlare di ciò che ci appassiona, leggere, scrivere, riposare.
IL MONITO DEGLI ARTISTI
L’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine sta continuamente cercando di arginare i comportamenti irresponsabili e scorretti di coloro che, incuranti della grave emergenza sanitaria, continuano a uscire di casa.
“Ma è fondamentale che i personaggi pubblici, seguiti già da un numero considerevole di cittadini, riescano a essere incisivi e spiegare l’importanza delle misure adottate dal Governo. Un artista non può non avvertire la sofferenza di chi in questi giorni sta rischiando la vita, né la consapevolezza che ognuno – singolarmente – possa fare la differenza. Flash mob e inni nazionali non servono; l’esempio delle restrizioni già adottate in Cina rimane al momento, in attesa di una cura più efficace o di un vaccino, l’unica ricetta per fermare la diffusione di un virus che sta mietendo troppi morti e mettendo al collasso la sanità pubblica”, ha detto Nicola Costa, attore, regista e direttore artistico del Centro Studi Teatro e Legalità.
“Ogni azione irresponsabile, dall’assalto ai treni all’irrefrenabile istinto di andare a correre sul lungomare come se nulla fosse – ha proseguito Costa -, rappresenta inevitabilmente un ulteriore colpo letale assestato in maniera – più o meno – strafottente alla salute e al senso civico. Bisogna restare a casa! E se qualcuno non lo comprende, è il caso di usare metodi ancora più aspri, non solo sanzioni ma repressione forzata, chiamando in causa l’esercito se necessario al mantenimento dell’ordine pubblico. Se oltre a combattere un nemico invisibile e spietato dobbiamo fare i conti anche con il fuoco amico, questa guerra non la vinceremo mai”.
L’artista si è poi soffermato sulla rinnovata crisi economica del settore: “C’è da osservare che l’intero comparto dello spettacolo viveva già un momento di enormi difficoltà e con questa inattesa sciagura è stato letteralmente messo a tappeto, come – del resto – una grossa fetta dell’economia del nostro Paese”.
“La maggior parte di coloro che lavorano a teatro – ha concluso – hanno dovuto annullare i loro spettacoli faticosamente programmati e che sarà impossibile recuperare. Di contro, hanno potuto accogliere con relativa soddisfazione, per la prima volta, il riconoscimento una tantum del bonus previsto dal Governo (di euro 500), per quanto evidentemente insufficiente a compensare le perdite fin qui registrate. Sarebbe importante una rassicurazione più concreta da parte di chi legifera nei confronti di coloro che, ad oggi, sono sempre stati esclusi da qualsivoglia forma di ammortizzazione sociale, indennità di malattia e forme di congedo”, ha aggiunto.
MUSICA, LIBRI E CULTURA IN “PILLOLE”
E per sopperire alla “noia”, che in talune eccezioni può comportare “fughe” dalle abitazioni – e dalla realtà -, sono tanti gli artisti che hanno messo a disposizione gratis la loro arte e la loro voglia di tenersi compagnia, per intrattenere cittadini di tutte le fasce d’età, coinvolgerli nella loro attività.
Dario Forturello, pianista concertista catanese di fama internazionale, nonché docente di pianoforte e musicoterapeuta per riabilitazione, ha deciso di pubblicare frequentemente alcuni brani dei suoi concerti. “La musica arriva dove non arriva la parola, come mi ha insegnato anche un ragazzino autistico che sta suonando con me il pianoforte su Skype, mentre io suono l’orchestra. E noi dobbiamo recuperare il senso della collettività e l’importanza della misura”, ha detto. Per riflettere, le sue pubblicazioni riguardano sempre un tema specifico.
Da mercoledì 18 marzo, ogni giorno alle 18.30, Bonfirraro Editore – con il progetto #ioleggoacasa – consentirà ai suoi autori di presentare il proprio libro e leggerne un estratto su un video della pagina su Facebook. Anche per sostenere le librerie e le case editrici in questo momento di difficoltà. Invece Laura Giordani, attrice di cinema e teatro, dedica ogni giorno qualche minuto per registrare dei video da pubblicare su Facebook. In una camera di casa sua, legge brani di letteratura, aforismi.
DANZA E QUIZ MUSICALI PER TUTTA LA FAMIGLIA
Gaia Giuffrida, direttrice artistica della scuola Sensazione Danza di Catania, ha dato il via a Flash Home Dance. Dopo aver registrato un breve tutorial di danza, che grandi e piccini possono realizzare insieme, sta raccogliendo le esecuzioni di quanti si siano dilettati nell’impresa. Oltre a prevedere l’uscita di ulteriori tutorial, si preoccuperà di realizzare un video con le esecuzioni di tutti i partecipanti, quando l’emergenza sarà finita.
“Sarobanda”, invece, è l’iniziativa di Caterina Coco – giovane musicista diplomata al conservatorio Bellini di Catania, nonché parte della band di Laura Pausini e Biagio Antonacci – e Rosario Figura, performer/sessioman e percussionista batterista per Samuela Schilirò e Andrea Iozzia. Il gioco, spesso in diretta su Instagram nelle ore serali, consente ai partecipanti di dividersi in squadre e indovinare i titoli e i cantanti dei vari brani. Un podcast per tutta la famiglia.
Insomma, non v’è dubbio che l’attuale emergenza stia – almeno – contribuendo a far riflettere un’umanità che, con la solita vita frenetica, difficilmente si sarebbe concessa un momento per pensare che sia giunto il tempo cambiare qualcosa.