PALERMO – Il ministero della Salute è tornato sulla questione relativa alle prestazioni ospedaliere irrimandabili durante il periodo di emergenza coronavirus che stiamo vivendo. Con circolare 8076 dello scorso 30 marzo, il ministero della Salute ha posto particolare attenzione sulle prestazioni di ambito ostetrico e ginecologico che non si possono rinviare nella tutela della salute materno-infantile, chiarendo le disposizioni già contenute nelle precedenti circolari numero 7422 dello scorso 16 marzo e numero 7865 del 25 marzo.
Tra le prestazioni di ambito ostetrico è ritenuta indifferibile la prima visita da effettuare entro le dodici settimane dall’avvio della gravidanza (come da linee guida dell’Istituto superiore di sanità per le gravidanze fisiologiche); ma anche le ecografie ostetriche del primo trimestre, l’ecografia morfologica che si esegue al quinto mese e le ecografie ostetriche che si effettuano al terzo trimestre nei casi in cui sussistono fattori di rischio (come diabete gestazionale, ritardo di crescita, pregresso taglio cesareo o ipertensione).
Sono da considerare irrimandabili anche le diagnosi prenatale (villocentesi, amniocentesi, o altri esami correlati), prestazioni che mettano in atto il monitoraggio del benessere fetale (come cardiotocografia), visite ostetriche urgenti per contrazioni uterine, minaccia di aborto e minaccia di parto pretermine, visite postpartum e interventi di consulenza psicologica nei casi in cui sussistono fattori di rischio per la donna nel periodo della gravidanza o successivo al parto. Improcrastinabili anche le prestazioni ambulatoriali per gravidanze a rischio ospedaliero, consistenti in visite, ecografie ostetriche e prelievi microbiologici nei casi in cui si sospetti la presenza di un’infezione.
Per quanto attiene ai corsi di accompagnamento alla nascita, vanno eseguiti esclusivamente in modalità online. Ad ogni modo, le strutture sanitarie si devono impegnare per garantire l’adozione di tecniche farmacologiche e non farmacologiche per il controllo del dolore in travaglio.
Per quel che, invece, riguarda le prestazioni di ambito ginecologico improcrastinabili ritroviamo le interruzioni volontarie di gravidanza, visite ginecologiche per perdite ematiche anomale, emorragie, algie pelviche significative e infezioni vulvo-vaginali acute. Sono, altresì, ricomprese tra le prestazioni non rimandabili ad ulteriore data le procedure di procreazione medicalmente assistita, con esclusivo riferimento alle pazienti già in trattamento che devono effettuare prelievo ovocitario ed embriotransfer.
Infine, sono da ritenere improcrastinabili sia le attività ambulatoriali che di ricovero programmate di ambito oncologico, incluse le prestazioni di secondo livello previste dalle campagne di screening oncologico: in particolare, si tratta di ecografie ginecologiche per sospetto oncologico, screening di secondo livello per pazienti ad elevato rischio, isteroscopie per sospetto oncologico e interventi chirurgici ginecologici per patologia oncologica.