Secondo il bollettino diffuso ieri sera sono 1.692 i nuovi positivi al coronavirus in Sicilia su 9.767 tamponi.
Un’impennata che, ha detto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, non era inattesa.
“La crescita – ha spiegato – è il risultato di comportamenti che tutti abbiamo avuto modo di rilevare e documentati anche da alcune immagini arrivate dalle nostre città. Se da un lato osserviamo, fortunatamente, un’incidenza non critica dei ricoveri ospedalieri, dall’altro è opportuno prevedere concrete azioni contenitive parametrate alla situazione”.
Quasi duemilaseicento i morti
Le vittime registrate nel bollettino di ieri sono state 29, con un totale di 2593 morti dall’inizio della pandemia.
I positivi sono 37.739 con un aumento di 313 casi. Negli ospedali i ricoveri sono 1384, 4 in meno rispetto a ieri, mentre i ricoveri in regime ordinario sono 1190. In terapia intensiva i ricoveri sono 194.
I guariti sono 1350.
Il Pd a Musumeci, “dichiari la zona rossa”
Quello dell’impennata dei positivi è “un dato più che allarmante” visto che la Sicilia “diventa la terza regione in Italia per numero di contagi” ha detto Marco Guerriero, della segreteria del Pd Siciliano
“In questo scenario – ha aggiunto – , invece di perdere tempo con il rimpasto più discriminante della storia della politica siciliana, cosa aspetta Musumeci a emettere misure più restrittive, dichiarando ‘zona rossa’ tutta la Sicilia?”.
“Piuttosto che perdere tempo con i giochini di Miccichè – ha detto ancora l’esponente dem -, Musumeci si attivi per evitare che si ripetano le scene già viste nei mesi scorsi, con reparti di terapia intensiva e sub intensiva allo stremo e ambulanze in fila per ore fuori dai nostri nosocomi”.
“La priorità per un presidente della Regione – ha concluso Guerriero – dovrebbe essere la salute dei siciliani, non gli equilibri della sua maggioranza”.
Miccichè, “Essere prudenti”
E proprio il presidente dell’Ars, considerato la mente del rimpasto che ha portato al cambio di due esponenti di Forza Italia in Giunta che tante polemiche ha sollevato, è intervenuto sulla situazione dei contagi.
“Ho considerato negativa – ha detto – la chiusura nella prima parte dell’anno, ma oggi sarebbe follia non essere prudenti, perché i contagi sono cresciuti. Non c’è dubbio che bisogna rispettare le regole. Io la mascherina me la metto”.
“Altra cosa – ha aggiunto – è decidere che di venerdì siamo arancioni, sabato e domenica rossi, lunedì gialli. E’ l’azione di qualcuno che non sa quello che fa e si lascia tirare la giacchetta un giorno da una categoria e un giorno dall’altra”.
Impennata di contagi a Palermo
Intanto la provincia più colpita dai contagi è tornata a essere Palermo, con 485 casi – Catania ne ha 449, Messina 207, Siracusa 193, Caltanissetta 91, Trapani 82, Agrigento 73, Ragusa 61 ed Enna 51 – e “di fronte all’ennesimo impetuoso aumento dei contagi e delle vittime in Sicilia” il sindaco Leoluca Orlando ha fatto appello ai Governi nazionale e regionale “perché si adottino misure significative per contrastare il nuovo diffondersi del virus”.
“Ho il timore – ha sottolineato – che il giusto ottimismo per l’avvio della campagna vaccinale, che avrà comunque tempi lunghi, venga percepito da alcuni come un ingiustificato ‘liberi tutti’. Invece siamo in presenza di numeri ancora una volta preoccupanti e temo ci attendano ancora lunghi mesi di sofferenze e lutti, di sovraccarico del nostro sistema sanitario”.
Chiude il Municipio di Palermo
E oggi resterà chiuso al pubblico il Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo.
La decisione è stata presa dopo un accertato caso di positività al covid-19 di un dipendente comunale.
Previsto, come da protocollo, l’avvio della sanificazione dei locali di piazza Pretoria.