Salute

Coronavirus, quasi sei miliardi di euro in più alla Sanità



Dall’inizio della pandemia sono stati stanziati cinque miliardi e mezzo di euro in più per la Sanità rispetto a quanto preventivato a inizio anno.

Lo afferma l’Instant Report covid-19 dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica.

Il 44% dei fondi aggiuntivi, si legge, è stato usato per l’assunzione di personale, il 31% per tecnologie, posti letto e interventi di edilizia ospedaliera, il 22% per il ricorso a privati, il 2,5% per la sanità militare e lo 0,24% per altre spese (per esempio, le indagini di siero-prevalenza).

“L’impatto economico della pandemia da covid-19 – scrivono gli esperti di Altems – legato alla perdita per ricoveri programmati annullati o posticipati al fine di rispondere all’emergenza (circa 1,1 milioni di ricoveri di cui quasi 700.000 per interventi chirurgici) – è aumentato, passando da 3,3 miliardi di euro nella prima ondata pandemica a 4,2 miliardi attuali”.

“Inoltre – aggiungono -, si stima che il costo totale a livello nazionale relativo alle 262.645 giornate di degenza in terapia intensiva fino al 16 novembre (dati Ministero della Salute) sia di 374.269.125 euro (con un costo giornaliero medio di 1.425 euro). Il 32% di questi costi è stato sostenuto in strutture ospedaliere della Lombardia”.

Complessivamente, durante l’emergenza sanitaria sono stati assunti o sono in procinto di essere assunti 2.436 medici con contratto a tempo indeterminato, 1.547 medici a tempo determinato e sono stati stipulati 405 contratti di lavoro libero – professionale.