Sanità

Coronavirus, varianti in Sicilia, “Potenziare rete laboratori”

“Posso confermare che le varianti sono arrivate anche in Sicilia, nei nostri laboratori abbiamo una quarantina di campioni da sequenziare, arrivati negli ultimi due, tre giorni. È un lavoro non facile che dipende molto dai ricercatori oltre che dalle macchine e che ha bisogno di tempo”. Lo dice Stefania Stefani, ordinario di Microbiologia e responsabile del laboratorio di Microbiologia medica molecolare e di studio delle resistenze agli antimicrobici del Policlinico universitario di Catania e presidente della Società italiana di Microbiologia.

La necessità di nuovi fondi per studiare e sequenziare tamponi: “L’Italia è indietro”

“Il potenziamento delle rete dei laboratori di microbiologia è fondamentale per il territorio che può averne solo giovamento – spiega la professoressa Stefani – ma servono anche professionalità di alto livello. Ovviamente, per potenziare i laboratori ci sono dei costi da affrontare in termini di tecnologia, quindi le attrezzature, e di formazione del personale”.

“L‘Inghilterra è stata tra i primi Paesi in Europa a comprendere l’importanza dei laboratori – spiega – Hanno stanziato subito tanti fondi per potenziare e formare un rete di laboratori in grado di studiare e sequenziare i tamponi, purtroppo l’Italia è indietro, ma sappiamo bene che le capacità e le professionalità esistono. Adesso, stiamo lavorando sulla rete siciliana, abbiamo tre centri a Palermo, Catania e Messina che si dividono il territorio e che stanno lavorando su questo fronte”.