Sanità

Coronavirus, Walter Ricciardi, mai finita la prima ondata



“È sempre la prima. Non c’è una seconda ondata perché l’azzeramento dei casi non è avvenuto e quindi ora, come abbiamo previsto, riparte”.

Lo ha spiegato in tv Walter Ricciardi, membro dell’esecutivo dell’Organizzazione mondiale della Sanità e consulente del ministero della Salute.

“In realtà – ha aggiunto – non è mai finita la prima, quello che abbiamo fatto è appiattire la curva epidemica ma non è mai stata azzerata. Quando ci sono state condizioni favorevoli, ovvero i comportamenti estivi, uniti ai primi freddi, la curva ha ripreso. La possiamo chiamare seconda perché corrisponde alla nuova stagione, ma la pandemia è sempre la tessa che in altre parti del mondo colpisce in maniera fortissima”.

Quanto alla capacità del sistema di gestire i casi gravi, ha specificato, “i posti in terapia intensiva sono raddoppiati e sono oltre diecimila. Il problema sono le terapie subintensive e il rafforzamento di pronto soccorso con percorsi separati. Su questo il Paese è a macchia di leopardo e quando ci sarà la pressione dell’influenza le persone arriveranno in un unico flusso”.

Test rapidi a scuola sono un’opzione seria

“I test rapidi – ha aggiunto Ricciardi – sono migliorati notevolmente e, in circostanze come negli aeroporti e nelle scuole, in cui bisogna fare analisi su una grande massa di persone, sono un’opzione molto seria perché sono migliorati”.

I test rapidi, ha precisato “non danno sicurezza al cento per cento, ma consentono di identificare super diffusori e sono uno strumento importante. Abbiamo iniziato, per primi, ad applicarli negli aeroporti e stiamo pensando di utilizzarli sicuramente in altri ambienti come le scuole”.

Sul quando, però, ha concluso Ricciardi, “è una decisione del Ministro”.

Impensabili stadi aperti a migliaia di persone

Ricciardi ha parlato anche di scuola e calcio: “Come consiglieri e tecnici, con questa circolazione del virus abbiamo privilegiato la riapertura delle scuole, rimettendo in circolazione dieci milioni di persone all’interno di ambienti chiusi, ma non è pensabile aprire a migliaia di persone negli stadi”.

“Ora – ha sottolineato Ricciardi – non è pensabile, sarà pensabile se effettivamente continueremo a tenere la circolazione del virus sotto controllo”.