Trasparenza, prevenzione, competenze. Sono queste le tre parole che Giuseppe Busia ha rimarcato con maggiore veemenza nel corso della presentazione alla Camera della relazione annuale dell’Anac (Autorità nazionale Anticorruzione).
Sul primo punto il presidente Busia ha annunciato che al fine di potenziare i livelli di trasparenza nel settore pubblico, è in corso di realizzazione il Portale Unico della Trasparenza, “concepito come un luogo digitale, un nodo di rete aperto al pubblico, che conterrà le informazioni essenziali sull’attività delle pubbliche amministrazioni: una sorta di finestra, funzionale non solo al controllo, ma alla partecipazione di tutti i cittadini, nel pieno rispetto della protezione dei dati personali”.
Sul contrasto alla corruzione Busia non ha dubbi: la partita non si gioca solo sulla prevenzione, sulla formazione e sullo scambio di buone pratiche ma anche e soprattutto sulla semplificazione delle norme.
“La prevenzione della corruzione – ha spiegato – passa anche da alcuni interventi di semplificazione. In molti casi, infatti, la proliferazione degli adempimenti va a detrimento dell’efficace attività di amministrazioni e operatori privati, aprendo la via a fenomeni di mala-amministrazione e, talvolta, costituendo terreno fertile per le infiltrazioni criminali. Per questo, in numerosi provvedimenti, abbiamo guardato alla semplificazione come a una stella polare, garantendo, comunque, il mantenimento dei necessari livelli di presidio e garanzia”.
E a proposito di corruzione e infiltrazioni della criminalità Busia ha voluto sottolineare l’importanza del supporto che l’Autorità ha fornito alle amministrazioni “attraverso i pareri sulla normativa e ha esteso l’istituto della vigilanza collaborativa anche al versante anticorruzione e trasparenza, istituendo un apposito Ufficio. Fondamentale è risultato l’utilizzo di tale istituto nei confronti dei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Come ha osservato la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie, che ringraziamo per aver accolto alcune nostre proposte, troppo spesso, dopo la cessazione del commissariamento, si è costretti ad un nuovo scioglimento degli organi. Tutto questo evidenzia la necessità di garantire, soprattutto per tali realtà, una rete di supporto e rafforzamento amministrativo da parte dei Centri di competenza prima richiamati, al fine di affiancarsi a tali enti anche dopo il superamento della fase commissariale. Solo così, infatti, è possibile creare prassi amministrative virtuose, che siano esse stesse baluardo contro la criminalità”.
La lotta al malaffare, tuttavia, cammina anche su un altro binario, che è quello delle competenze: “Uno dei principali presidi contro la corruzione – ha detto Busia durante il suo intervento alla Camera – è certamente la creazione di una pubblica amministrazione capace di rispondere con prontezza ed efficacia alle esigenze dei cittadini, garantendo quel buon andamento che, insieme all’imparzialità, ci è richiesto dall’articolo 97 della Costituzione. A tal fine, occorrono innanzitutto politiche di rinnovamento generazionale dei funzionari pubblici, in grado di attrarre i migliori talenti, premiando merito e competenza, rafforzando così il vero capitale delle amministrazioni. Le persone capaci non solo adempiono correttamente ai propri compiti, ma sono anche in grado di vigilare e di operare al servizio del bene comune, consci del proprio valore, senza essere tentati di sopperire alle proprie mancanze sottomettendosi a richieste irricevibili”.
Infine, la “bacchettata” a Governo e Parlamento: “È con particolare orgoglio che lo rivendichiamo oggi, Giornata Mondiale del Whistleblower – ha rimarcato Busia -. Anac si è spesa per rafforzare la tutela del dipendente che segnala illeciti sul luogo di lavoro, che, finalmente, comincia ad essere percepito come un efficace presidio per l’emersione di condotte illecite, utile a frenare l’ingranaggio dell’illegalità. Queste importantissime vedette civiche, che mettono a rischio se stessi nell’interesse generale, possono essere davvero decisive per estirpare alcune prassi deplorevoli, che si riscontrano ancora in diversi ambiti quali, fra i tanti, e li richiamo per il loro effetto davvero inaccettabile sulle speranze dei giovani, i concorsi universitari. Con le nostre Linee Guida del 2021 abbiamo cercato di valorizzare tale figura, provvedendo anche a potenziare i nostri strumenti informatici per agevolare le segnalazioni. Dobbiamo, però, ancora una volta, registrare un ormai inaccettabile ritardo nel recepimento della direttiva Ue del 2019 e confidiamo che Parlamento e Governo vogliano farsene carico”.