Sicilia

Corte dei Conti, parte l’indagine sulle spese dopo il no alla parifica della Regione

Nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi allo Steri (Piazza Marina 61, Palermo), alla presenza del Presidente della Corte dei conti, dott. Guido Carlino, e delle più alte Autorità civili, militari e religiose, oggi alle ore 10.30 si è tenuta l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024 della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Siciliana. Il Presidente della Corte dei conti Guido Carlino ha illustrato l’importanza del lavoro dell’organismo, della sua incessante attività di controllo mirato sempre alla tutela sia dei diritti Costituzionali sia dei cittadini.

“Evidente mala gestio delle finanze regionali: accertamenti necessari”

“E’ di pochi giorni fa, dopo che la Corte Costituzionale aveva accolto alcune censure prospettate dai giudici contabili e dichiarato incostituzionali talune norme regionali a contenuto finanziario, la pronuncia delle Sezioni Riunite con la quale e’ stato finalmente definito il giudizio sul rendiconto del 2020 con una decisione, fatto piu’ unico che raro nel panorama nazionale, di non parifica, giudizio che non manchera’ di avere serie conseguenze sugli esercizi successivi” – le parole del procuratore generale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana Pino Zingale – Una pronuncia che cristallizzando una fattispecie di mala gestio delle finanze regionali poiche’ appare evidente che per un certo periodo la Regione ha speso somme delle quali non aveva la giuridica disponibilita’, dovendole, invece, destinare al ripiano del disavanzo, impone a questa procura i necessari accertamenti al fine di verificare la sussistenza o meno di eventuali responsabilita’ amministrative connesse alla constatata artificiosa dilatazione del potere di spesa”.

L’udienza

L’udienza è stata presieduta dalla Presidente della Sezione, dott.ssa Anna Luisa Carra, che ha svolto la propria relazione sull’attività della Sezione Giurisdizionale medesima nell’anno 2023. Sono seguite le relazioni del Procuratore regionale, dott. Pino Zingale, e del Presidente della Sezione regionale di controllo Salvatore Pilato cui sono seguiti gli interventi dell’avvocata Lucia Di Salvo, rappresentante del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, del rappresentante del Consiglio di Presidenza e del rappresentante dell’Associazione Nazionale Magistrati della Corte dei conti. “In un contesto socio-economico, come quello attuale, – ha detto la Presidente della Sezione, dott.ssa Anna Luisa Carra nella sua relazione introduttiva – teso al raggiungimento del riequilibrio dei conti pubblici (sia a livello centrale che locale) il corretto uso delle risorse pubbliche, nel bilanciamento del rapporto tra entrate e spese, è funzionale alla riduzione delle disparità verso obiettivi di eguaglianza  sostanziale, oltre che alla realizzazione di un modello sociale inclusivo che garantisca l’effettiva fruizione da parte di tutti i cittadini di servizi quali la sanità, l’istruzione, la formazione e soprattutto il lavoro, diritti maggiormente incisi dagli effetti negativi dell’inefficienza della spesa pubblica: ogni euro di denaro pubblico sottratto o sprecato grava sulle classi sociali più deboli e lede il principio solidaristico che permea la nostra Costituzione”.

Il bilancio del 2023

Rispetto all’attività svolta nel corso dell’anno 2023, la dottoressa Carra ha dichiarato che “la Sezione ha tenuto n. 35 udienze collegiali per la trattazione promiscua dei giudizi di responsabilità amministrativa con rito ordinario e dei giudizi di conto, oltre a 27 udienze camerali collegiali e a n. 5 udienze monocratiche per i riti speciali e per altri procedimenti. Ad inizio anno, erano pendenti 126 giudizi; nel corso dell’anno ne sono stati introdotti 141 (108 di responsabilità, 11 di conto, 20 per resa di conto e 2 ad istanza di parte) e definiti 140 giudizi, di cui 101 di responsabilità, 14 di conto, 4 ad istanza di parte e 21 per resa di conto. Per i giudizi di responsabilità amministrativa sono state emesse n. 77 sentenze nei confronti di 160 convenuti. Quanto agli esiti, sono state emesse n. 52 sentenze di condanna, n. 10 di assoluzione e n. 15 con altra formula. L’importo delle condanne ammonta a euro 10.883.095”. In relazione ai riti speciali, previsti dal codice di giustizia contabile con finalità deflattive del contenzioso e per ottenere un rapido introito, “sono stati emessi – ha proseguito Carra – 6 decreti di ammissione al rito abbreviato, previa determinazione della somma da versare all’Erario e ne sono stati definiti 13 con sentenza, con un recupero immediato di euro 420.988. Sono state emesse n. 2 sentenze per giudizi di responsabilità sanzionatoria, con importo di condanna di euro 36.798 e due decreti per responsabilità sanzionatoria. In materia cautelare sono stati chiesti dalla Procura 2 sequestri conservativi. Nel corso del 2023, a fronte di 91 sentenze emesse (tra giudizi di responsabilità e di conto) sono stati introdotti n. 9 atti di appello da parte della Procura (di cui 5 relativi a sentenze emesse nel 2023) e 25 atti di appello delle parti private (di cui 11 relativi a sentenze emesse nel 2023), secondo un rapporto del tutto fisiologico all’attività giurisdizionale dei due gradi di giudizio”. A proposito dell’attività relativa alle risorse del P.N.R.R., la dottoressa Carra ha dichiarato che “non può essere sottaciuta la sfida che impegna oggi e per i prossimi anni tutti gli apparati pubblici destinatari delle ingenti risorse del P.N.R.R. alla corretta utilizzazione dei relativi fondi, all’importanza del funzionamento di sistemi efficaci e trasparenti di gestione con correlative responsabilità finanziarie nonché di un effettivo controllo, da parte di organi giurisdizionali indipendenti, sulle azioni od omissioni compiute dall’Autorità di gestione, oltre al recupero dei fondi indebitamente erogati”.

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Ancora una volta è stato posto l’accento sulla mancanza di magistrati. “L’organico di diritto della Procura regionale siciliana – ha indicato il Procuratore regionale Pino Zingale – è fissato in 12 magistrati, incluso il Procuratore Regionale; al 1° gennaio 2023 risultavano complessivamente in servizio 8 magistrati, con una scopertura di 4 posti, che si attesta sulla soglia critica del 33%. Quanto al personale amministrativo, il contesto numerico complessivo appare sia pur limitatamente migliorato rispetto all’anno precedente, con 33 unità in servizio (18 funzionari su 25 e 15 assistenti/operatori), di ruolo o in posizione di comando, su di un totale di 40 unità (25+15) in organico di diritto. Sono in corso, d’intesa con il Segretariato Generale, alcune procedure di comando per la qualifica di funzionario, che dovrebbero rafforzare gli uffici di supporto dei pubblici ministeri e rendere più agile e incisiva l’intera attività di indagine della Procura”. Il Procuratore Zingale ha inoltre ricordato che “i magistrati di questa Procura si sono dovuti confrontare anche con personaggi di elevato spessore criminale associativo, a conferma del dato che le ingenti risorse pubbliche sono una realtà estremamente attrattiva non solo per i c.d. colletti bianchi infedeli ma anche per la più pericolosa criminalità organizzata”.  Ha invece illustrato l’attività di controllo della Corte di conti il Presidente della Sezione regionale di controllo Salvatore Pilato che ha indicato che “le attività svolte dalla Sezione di controllo per la Regione siciliana, ai fini del controllo e del monitoraggio di interventi finanziati con risorse derivanti dal P.N.R.R. o dal P.N.C., rientranti nell’ambito della propria competenza territoriale, hanno seguito due linee di intervento: la prima ascrivibile al controllo concomitante ex art. 22, comma 1, d.l. 16/7/2020, n. 76, su specifici progetti individuati dalla Sezione per priorità finanziarie e di missione; la seconda, consistente in un’attività di monitoraggio sui più importanti interventi, finanziati in favore di alcuni enti locali”. A proposito dell’attività di controllo nei confronti della Regione Siciliana, il Presidente Pilato ha ricordato “la sentenza n. 1/2024 depositata in data 4.1.2024, con la quale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 90, comma 10, legge della Regione siciliana 3 maggio 2001, n. 6” e “la sentenza n. 9/2024 depositata il 26.1.2024, con la quale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158”, la “illegittimità degli stanziamenti definitivi pertinenti al disavanzo finanziario da recuperare nell’esercizio 2020 iscritti nei capitoli nn. 1, 4, 6, 14 e 15 del Conto del bilancio, nella misura in cui non registrano lo stanziamento per il complessivo maggiore importo di euro 1.634.375.715,41”, illegittimità “della tabella prevista dal d.lgs. n. 118 del 2011, inerente alle componenti del disavanzo di amministrazione, poiché non prevede l’esatta quantificazione, per ciascuna componente del disavanzo proveniente dal precedente esercizio, delle quote ripianate e da ripianare nel corso dell’esercizio al quale il rendiconto si riferisce, in attuazione delle rispettive discipline” e la “illegittimità del capitolo di spesa n. 413372 (la quota di fondo sanitario regionale da destinare al finanziamento dell’ARPA Sicilia) inserito nel perimetro sanitario, recante l’impegno e il pagamento dell’importo di euro 29.000.000,00” e la “illegittimità nel Risultato di amministrazione alla data del 31.12.2020 della quota dei vincoli da trasferimenti per la parte in cui non registra economie vincolate riconducibili al Fondo sanitario per l’importo di euro 29.000.000,00”.