“I nuovi agenti rappresentano nuova linfa per guardare con maggiore fiducia a una nuova stagione dell’antincendio boschivo”. Il 24 agosto 2021, quando l’allora assessore al Territorio Toto Cordaro rilascia questa dichiarazione, a Palermo il termometro tocca i 34 gradi. È un’estate particolarmente torrida per la Sicilia e non solo dal punto di vista climatico: da lì a pochi giorni, il Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi delibererà lo stato d’emergenza per i roghi che hanno colpito l’isola a fine luglio.
Insieme a Cordaro, quella mattina parla anche Nello Musumeci: “Abbiamo dato nuova motivazione al nostro personale, come è giusto che sia quando si decide di indossare una divisa e svolgere un compito così importante”. L’allora governatore, e attuale ministro della Protezione civile, fa riferimento alla modalità con cui si è deciso di ampliare l’organico del Corpo forestale: un atto d’interpello interno al personale regionale.
L’iniziativa era stata annunciata poco prima di Natale: “Su 1.380 unità previste dalla dotazione organica sono in servizio soltanto 400 – si legge in una nota ancora rintracciabile online –. Le criticità maggiori si registrano proprio per gli agenti forestali che, a fronte degli 800 previsti, non fanno registrare alcun operatore in servizio”.
La mossa di Musumeci e Cordaro si rivela felice. Sono in molti i dipendenti che si fanno avanti, anche per via dell’incentivo economico previsto: alle guardie forestali spetta un’integrazione allo stipendio mensile di diverse centinaia di euro. Alla fine le porte del Corpo si aprono per circa un centinaio di candidati, selezionati con criterio anagrafico. I primi 56 vengono immessi in ruolo nel 2021, il resto a inizio del 2022.
Da allora, la Regione ha tentato di rinfoltire ulteriormente l’organico del Corpo forestale. Un anno fa, un concorso pubblico per l’assunzione di 46 nuove guardie è stato annullato dopo che il Quotidiano di Sicilia ha sollevato perplessità sulle modalità con cui era stata nominata la commissione e sui rapporti familiari che legavano l’ex dirigente generale del Corpo Forestale al candidato risultato primo in graduatoria.
Nei mesi scorsi, invece, è stata l’assessora al Territorio Giusi Savarino a tornare sulla questione organico, confermando che ci sarà un nuovo concorso e che l’intento è quello di portare i posti a disposizione fino a 250.
Nell’attesa del nuovo bando, un’altra campagna antincendio si è conclusa registrando migliaia di roghi, per la stragrande maggioranza di natura dolosa. Un fenomeno criminale che sembra inarrestabile e che beneficia delle difficoltà manifeste a presidiare il territorio.
L’assunzione delle nuove guardie ha dato la possibilità alla Regione di riaprire distaccamenti del Corpo forestale che per anni erano rimasti chiusi. Tuttavia non si può dire che tutti gli agenti assunti siano stati dispiegati sul territorio così come si sarebbe detto al momento del lancio dell’iniziativa.
Scorrendo la graduatoria degli immessi in ruolo tra 2021 e 2022, infatti, ci si imbatte in una decina di dipendenti che, dopo avere chiesto di diventare guardie forestali, dunque agenti di polizia giudiziaria, sono stati assegnati alla sede centrale del Corpo.
C’è chi risulta lavorare nell’ufficio Affari generali, chi in quello che si occupa di Gare e contratti e chi è stato destinato alla Gestione economica. Altri si trovano all’interno dell’ufficio deputato al coordinamento dell’attività istituzionale o nello staff che gestisce la programmazione. E c’è pure chi, al momento, neanche più lavora all’interno del Corpo.
È il caso di Carmelo Libassi, 46enne originario di Sciacca in passato in servizio al dipartimento della Formazione e al dipartimento Protezione civile. A ottobre 2021, Libassi è diventato guardia forestale e lo è stato fino giugno scorso quando è stato assegnato in regime di comando all’Assemblea regionale siciliana. Fino a metà 2025 lavorerà all’ufficio tecnico dell’Ars “in considerazione della molteplicità di progetti sia in itinere che da appaltare”, si legge nella richiesta arrivata al Corpo forestale da Palazzo dei Normanni.
“Si tratta di una collocazione che incontra la mia formazione professionale ed è stata possibile grazie al mio consenso. Parliamo di un incarico a tempo determinato, non so se verrà rinnovato”, dichiara al QdS Libassi, che è laureato in Architettura e che nel 2022 si è candidato alle Comunali a Palermo, senza però essere eletto nonostante sia stato il più votato della lista “Noi con l’Italia”, a sostegno del futuro sindaco Lagalla, nell’ottava circoscrizione.
Sui motivi che lo hanno portato a rispondere all’atto di interpello per diventare guardia forestale, Libassi spiega: “Non ha inciso l’indennità economica, ma il fatto di aver avuto esperienze all’interno della Protezione civile”.
Chi, invece, ha chiesto di lasciare temporaneamente la divisa di guardia forestale poche settimane dopo averla ricevuta è il 43enne Piergiorgio Martorana, il più giovane tra coloro che hanno risposto all’atto d’interpello di Musumeci e Cordaro e per questo primo in graduatoria.
A ottobre dello stesso anno, Martorana ha chiesto e ottenuto un’aspettativa senza retribuzione di tre anni, nei giorni scorsi rinnovata per altri due, per andare a svolgere il ruolo di dirigente Comunicazione e Marketing presso Arpa Sicilia.
Negli stessi giorni dell’immissione in ruolo come guardia forestale, Martorana aveva preso parte a una selezione pubblica riuscendo ad avere la meglio su altri 44 pretendenti. “Sono in aspettativa dal Corpo forestale da ottobre del 2021 poiché avevo partecipato a un bando promosso da Arpa, agenzia per la quale ancora oggi lavoro. In questa agenzia svolgo l’attività di dirigente della comunicazione”, conferma il diretto interessato.
Tra le guardie forestali che hanno trovato impiego all’interno degli uffici c’è il 47enne Paolo Davide Alamia, in precedenza in servizio alla Protezione civile.
Inserito nell’unità operativa Pianificazione e programmazione, Alamia ad agosto scorso è stato nominato direttore operativo della campagna per la responsabilizzazione dei cittadini sul tema della prevenzione degli incendi boschivi.
La nomina è arrivata all’indomani dell’affidamento all’agenzia Bbrothers Adv del compito di progettare il piano di comunicazione su cui – tra cartellonistica stradale, pubblicità sui quotidiani cartacei e digitali, servizi televisivi e iniziative itineranti – la Regione ha investito oltre 800mila euro. “Il dipendente possiede requisiti di professionalità adeguati in relazione ai compiti che gli si intendono affidare”, si legge nel decreto di nomina.
“La mia collocazione negli uffici centrali del Corpo forestale non è dipesa da una mia scelta, ma da decisioni prese dai vertici del dipartimento”, chiosa Alamia.
Oltre all’esperienza all’interno della Regione, i curriculum di Martorana e Alamia sono ricchi di esperienze nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi. Uno dei quali li ha portati più volte al centro dell’attenzione dei media.
I due, infatti, sono stati tra gli ideatori e organizzatori di Sherbeth, il festival del gelato artigianale che si tiene a Palermo e che quest’anno è giunto alla XVI edizione, conclusasi lunedì scorso. Sherbeth è tra le manifestazioni che godono del sostegno della Regione. Per il 2024 – così come accaduto negli anni scorsi – l’Assessorato al Turismo ha concesso un contributo di circa centomila euro.
La macchina organizzativa di Sherbeth oggi fa capo all’associazione Promo Sicily. In passato, invece, ha fatto leva sulle competenze di Admeridiem e Iris Communication, agenzie di comunicazione e organizzazione eventi in cui Martorana e Alamia hanno avuto ruoli di primo piano.
Nel caso di Admeridiem, Martorana è stato amministratore unico della società tra il 2014 e il 2019, quando ha passato la mano a Vincenzo Romeo, 47enne di San Giuseppe Jato. Alamia, invece, in Admeridiem ha lavorato per diversi anni, quando la società ha avuto tra i propri clienti la stessa Regione: il 24 dicembre 2021, per esempio, il suo nome compare in calce a un preventivo per la realizzazione di un videoclip per la promozione dei giardini di Palazzo d’Orleans.
Di Iris Communication, Martorana e Alamia risultano invece soci al 50% l’uno. A figurare come amministratore è ancora una volta Vincenzo Romeo, subentrato a Martorana nel 2019, nelle stesse settimane in cui è avvenuto il passaggio in Admeridiem.
“Iris Communication non è una società che si può considerare ancora attiva – dichiara Alamia – Per quanto riguarda Admeridiem, posso dire che non ci lavoro più”. Il 47enne conferma invece di essere ancora oggi anima dello Sherbeth Festival: “Continuo a organizzare la manifestazione tramite la Promo Sicily”.
Dai documenti camerali emerge che le strade di Alamia e Admeridiem non si sono separate del tutto. Admeridiem, infatti, possiede il 50% delle quote della società Giardini del Massimo, di cui Alamia risulta consigliere delegato. “Ma non sono il rappresentante dell’impresa”, ribatte la guardia forestale a dispetto di ciò che viene riportato sulla visura camerale.
Admeridiem gestisce anche il ristorante del teatro Massimo di Palermo e l’e-commerce dell’ente musicale. Sul sito del teatro, nella sezione riservata ai termini e alle condizioni d’uso del bookshop, compare un numero di telefono riferito alla Giardini del Massimo, che su Google risulta essere stato associato ad Admeridiem e riportato in una vecchia brochure del festival Sherberth.
La società di cui la guardia forestale risulta consigliere delegato ha in mano, infine, anche la gestione della buvette dell’Assemblea regionale siciliana a Palazzo dei Normanni. “Non sono rapporti che creano conflitti di interesse con il mio ruolo negli uffici del Corpo forestale”, conclude Alamia.
In seguito a una richiesta di commento sull’impiego delle guardie forestali assunte con l’atto d’interpello, dall’Assessorato al Territorio fanno sapere che “il personale viene assegnato in base alle competenze e alle esigenze dell’amministrazione regionale” e che “le nuove guardie forestali svolgono anche attività sul campo durante la campagna antincendio, nei mesi estivi, per esempio nei centri operativi provinciali o al centralino del 1515”. In tal senso la presenza delle guardie all’interno degli uffici sarebbe determinata proprio dalla nota “scarsità di personale” e dalla necessità di occuparsi anche di “aspetti amministrativi, legati ad esempio alle gare per la fornitura e la manutenzione dei mezzi o dei dispositivi di protezione”.
Per quanto riguarda la scelta di accettare la richiesta di aspettativa e di trasferimento temporaneo in regime di comando all’Ars di due delle guardie assunte, l’Assessorato sottolinea che “tutte le posizioni sono legittime e in linea con quanto previsto dal vigente contratto di lavoro”.