“Il governo ha cercato di migliorare il provvedimento sul Green Pass, è importante anche l’impegno a emettere una circolare nei prossimi giorni che crei le condizioni – a seguito del parere dell’Aifa e della Direzione prevenzione del ministero della Salute – per riconoscere ai cittadini italiani che si sono vaccinati all’estero con immunizzanti non autorizzati dall’Ema di poter accedere al Green Pass”. Lo ha spiegato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a SkyTg24.
“Ieri – ha detto – è stato approvato un emendamento che prevede l’emanazione di una circolare nei prossimi giorni che vada a dare una risposta”.
“Il governo ha deciso – ha aggiunto Costa e scelto che la via per uscire da questa pandemia è il vaccino e non i tamponi, quindi il provvedimento di ieri va in questa direzione. Per quanto riguarda i test, la gratuità assoluta generalizzata non è la strada giusta, faccio una provocazione: per assurdo dovremmo dare i tamponi ai cittadini che si sono vaccinati per un monitoraggio costante. Il governo sta mettendo i vaccini a disposizione gratuitamente, il Green Pass è quello strumento che garantisce la libertà a tutti. Con il vaccino si ottiene la libertà senza altri sforzi, chi invece decide di non vaccinarsi può ottenere le stesse libertà ma è giusto che si faccia carico del costo del tampone, ovviamente a prezzi calmierati. Ma la strada privilegiata è quella di favorire e privilegiare il vaccino”.
Sull’utilizzo dei tamponi salivari per il Green Pass “il governo ha preso un impegno preciso approvando un ordine del giorno una settimana fa, ma servono evidenze scientifiche. A questo proposito abbiamo chiesto al Cts di esprimersi in maniera chiara. Se il Cts e le evidenze scientifiche ci diranno che il tampone salivare offre sufficienti garanzie da poterlo introdurre come requisito nel Green Pass, per noi si tratterebbe di avere uno strumento in più. Insomma la politica si deve rimettere alle indicazioni scientifiche”.
“Il governo ha chiarito anche come funziona il Green Pass per coloro che hanno contratto il Covid nonostante una o entrambe le dosi di vaccino”, ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa parlando a Skytg24. “Quando un cittadino ha ricevuto la prima dose del vaccino e nell’attesa di ricevere la seconda contrae il Covid, entro i 14 giorni, deve procedere a ricevere la seconda dose e in questo caso il Green Pass di 12 mesi partirà dalla somministrazione della seconda dose. Se lo contrae dopo 14 giorni da quando ha ricevuto la prima dose, non deve fare la seconda dose il Green Pass di 12 mesi partirà dal momento in cui è guarito. Si sono poi verificati casi di persone che avevano completato il ciclo vaccinale e che hanno contratto la malattia, in questo caso il Green pass riparte dal momento della guarigione con validità di un anno”. Il sottosegretario ha definito quelli indicati dal governo “chiarimenti opportuni poiché ci sono cittadini che si trovano in queste situazioni e c’era una sorta di limbo non definito. Il decreto di ieri ha chiarito tutta questa casistica”.
“Nel momento in cui i cittadini si stanno vaccinando, dobbiamo dare anche prospettive e orizzonti temporali. Per quanto riguarda le capienze di cinema e teatri c’è un impegno preciso del governo a fare una valutazione tra 15 giorni, per verificare l’impatto della riapertura delle scuole e del rientro al lavoro. Sono convinto che potrà esserci una revisione al rialzo”.