La scorsa settimana, ho riportato in questa rubrica la conclusione dell’incontro tra i due protagonisti, il giovane imprenditore Iscomaco titolare di un’impresa agricola e il filosofo Socrate, su un tema cruciale: la differenza tra l’apprendimento della tecnica e l’apprendimento della capacità di guidare le persone.
Le critiche dei vari specialisti al testo di Senofonte non erano del tutto infondate. Ma non coglievano il punto. L’Economico non è un trattato di filosofia, un testo letterario, un trattato di economia, un manuale di economia agraria. Da tutti questi punti di vista le critiche erano in parte fondate. Ma è un libro di management e di organizzazione d’impresa. Da questo punto di vista era, per il suo tempo, e ancora è, straordinario. Qualcosa di simile si verifica con Il libro dell’arte di mercatura.
Che cosa si può rispondere a Schumpeter quando questi afferma di non avere colto nel testo di Cotrugli elementi di analisi economica sia pure in forma embrionale e frammentaria, e per questo lo esclude dalla sua Storia? Se vogliamo essere molto urbani possiamo rispondere come Ugo Tucci nell’introduzione all’edizione da lui curata25: «Accogliamo l’opinione di Schumpeter senza discutere: un libro come quello del Cotrugli non può essere certo preso in considerazione da uno storico dell’analisi economica».
Io risponderei in modo un po’ più brusco. Ma Schumpeter fa di peggio. Lo accomuna ai manuali che dovevano servire ai disegni pratici dei mercanti, come Il negoziante di Domenico Peri (1590-1666) pubblicato nel 1672 e Le parfait négociant di Jacques Savary pubblicato nel 1675. A prescindere dal fatto che fra il trattato di Cotrugli e i testi di questi autori vi è una distanza di oltre 200 anni, più o meno l’intervallo di tempo che corre tra Albertano da Brescia e Benedetto Cotrugli, questi libri sono palesemente manuali pratici, ricchi di moduli, formulari e altri strumenti utilissimi per chi deve tenere in ordine i conti dei mercanti e che perseguono, quindi, obiettivi ben diversi da quelli che persegue Cotrugli.
Altri studiosi hanno classificato quello del Cotrugli tra i manuali pratici e qualcuno tra i manuali contabili. Sono soprattutto le poche paginette, peraltro lucidissime, che Cotrugli dedica all’ordinata tenuta dei conti con il metodo della partita doppia e all’archivio ordinato del mercante a farlo collocare erroneamente tra i pionieri contabili.