Situazione Covid a Bagheria, in provincia di Palermo. L’ultimo appello social del sindaco Filippo Tripoli è quello di vaccinarsi ma anche a restare sereni. Tripoli sottolinea il momento particolare che sta vivendo nuovamente la comunità, non solo Bagheria, a causa del notevole aumento dei casi covid per effetto della variante omicron.
“Viviamo un momento particolare, ma siamo una comunità unità, che si è confrontata senza sfilacciarsi e siamo andati avanti – dice Tripoli che ringrazia tutti i medici per il lavoro che stanno svolgendo, sia quelli che lavorano all’ASP che quelli in servizio all’hub: i ritardi registrati in questi giorni non equivalgono ad inefficienza ma a sottodimensionamento del personale. Fanno un lavoro straordinario sia gli impiegati della Città metropolitana ma soprattutto i volontari, gente che si mette servizio della comunità per puro spirito di volontariato”.
Su 50.511 potenziali cittadini vaccinabili (non la popolazione totale), il 79,70% sono vaccinati con la prima dosa quindi 40.257 vaccinanti; il 77,01 è vaccinato con la seconda dose, vale a dire 38.899 vaccinati e 10.254 persone non sono vaccinate, circa il 20,30% della popolazione.
“Con l’obbligo vaccinale per gli over 50, auspico che tutti si vaccinino e anzi invito alla vaccinazione» aggiunge il primo cittadino.
Circa il numero dei positivi il sindaco tiene a chiarire perché non ha più aggiornato con la pubblicazione dei dati: « in in realtà in quest’ultimo periodo il tracciamento da parte degli uffici preposti non sempre è tempestivo – dice Tripoli – non per negligenza ma perché c’è un virus che galoppa e con i dati dei tamponi rapidi è ancora più difficile. Ho dati che mi arrivano dall’Asp di Palermo che non sempre corrispondono con quelli fornitimi dal distretto. Dati che oscillano tra i 340 e i 400. positivi a domenica scorsa. E’ difficile dunque stare al passo, non sempre il dato del momento è il dato reale ed io intendo dare dati precisi”.
Il primo cittadino di Bagheria risponde poi ai tanti genitori che hanno chiesto perché non emanasse un’ordinanza per non ritornare a scuola ed istituire la DAD.
“La scuola non è un veicolo di trasmissione del virus, lì dirigenti e insegnanti fanno un lavoro straordinario, ma visto che non si hanno dati chiari allora riaprire potrebbe essere un po’ azzardato» dice il sindaco sulla questione rientro in classe – “non sapete, o forse alcuni di voi lo sanno, quanti danni sta provocando il covid ai nostri figli non essere andato a scuola. Io sono per le lezioni in presenza”, dichiara il primo cittadino.
Tripoli racconta quante riunioni e confronti ci sono stati e riepiloga la decisione già presa dall’assessorato dell’Istruzione e Formazione professionale della Regione Sicilia, che modifica il calendario scolastico 2021/2022 prevedendo il rientro a scuola in presenza dopo le vacanze natalizie, alla data del 13 gennaio 2022, per tutte le scuole di ogni ordine e grado.
“Ci siamo riuniti on line oltre 200 sindaci, con l’Asp, con l’Anci- racconta Tripoli – avevamo fatto una richiesta per riprendere la scuola in DAD dal 10 gennaio ma non è passata, noi sindaci valuteremo se sarà necessario emanare delle ordinanze, in cui ci assumeremo la responsabilità, sulla base dell’ex articolo 50 del TUEL per problemi igienico-sanitari, di tenere le scuole chiuse ed istituire le DAD se la situazione dovesse diventare fortemente critica. Ovviamente – conclude il sindaco – evitiamo il paradosso dei ragazzi per strada che si assembrano» e poi fa un appello: «vaccinatevi, secondo le proprie libertà, io mi vaccinerò il prossimo 28 gennaio (3 dose) spero vi possiate vaccinare tutti e continuate a rispettare le regole e le norme anti-covid. Voglio anche lasciarvi con un sentimento di fiducia: è vero che i dati sono molto aumentati, ma la variante è molto meno aggressiva e ci stiamo avvicinando ad una gestione diversa della pandemia”.