ROMA – Le bambine e le ragazze sempre di più le prime vittime di reati, con una percentuale che arriva addirittura al 65% sul totale dei casi, pari a 5.789, che si sono verificati nel 2020. Un dato tra i più alti mai registrati nella serie storica raccolta in dieci anni da Terre des Hommes, con punte dell’89% per i casi di violenza sessuale aggravata e dell’88% per quelli di violenza sessuale, subita l’anno scorso da ben 488 bambine e ragazze nel nostro Paese. Ma anche tra le mura domestiche, con il 53% dei casi di maltrattamento, il reato si è consumato sui corpi e sulla psiche di bambine e ragazze.
I dati sono forniti dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale e sono contenuti nel Dossier indifesa di Terre des Hommes, presentato ieri a Roma.
Analizzando più da vicino la situazione nelle diverse regioni d’Italia, la Lombardia si conferma come la prima regione d’Italia per numero di minori vittime di reato (963 nel 2020), seguita da Emilia Romagna con 705 vittime, Sicilia (672), Lazio (464), Veneto (443), Toscana (392), Piemonte (364) e Campania (360). In tutte la componente di genere femminile è prevalente.
Sempre la Lombardia ha il triste primato di minori vittime dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali, rispettivamente con 367 e 108 vittime. Ad aver registrato il maggior numero di omicidi volontari sono invece Campania e Piemonte, ciascuna con 3 vittime.
“Per milioni di bambine e di ragazze la pandemia ha avuto effetti tragici che continueranno a farsi sentire per molti anni a venire”, dichiara Donatella Vergari, presidente di Terre des Hommes. “Oggi più che mai, con i suoi progetti e con la Campagna indifesa la Fondazione è in prima linea per proteggere le bambine e le ragazze nel mondo e in Italia. Anche nel nostro Paese, infatti, il Covid-19 ha avuto pesanti conseguenze sulla vita delle più giovani e sulle loro opportunità per il futuro. Il Pnrr sarà un’occasione fondamentale, che il Governo e le Istituzioni tutte non possono permettersi di perdere, al fine di rimettere al centro i diritti dell’infanzia e in particolare delle bambine e delle ragazze”.
“Il tempo che stiamo vivendo – spiega la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti – ci consegna innumerevoli ferite da sanare, e Terre des Hommes non smette di portarle sotto gli occhi di tutti. Ci consegna anche un’opportunità inedita da cogliere per garantire un futuro più giusto e sostenibile per tutte le bambine, le ragazze, e le donne che verranno. Abbiamo bisogno di un investimento coraggioso in educazione, nella prevenzione e nell’empowerment delle donne, che è liberazione delle energie femminili ancora inespresse. L’Italia ha scelto di liberare questa energia e le opportunità che appartengono alle donne. La parità di genere è un obiettivo trasversale del Piano Italia Domani, approvato nell’ambito del Next Generation Eu, e per la prima volta ci siamo dati una strategia nazionale pluriennale per la parità, con un approccio integrato alla promozione delle pari opportunità e indicatori per la misurazione degli obiettivi”.
“Ho sempre sostenuto le campagne di Terre des Hommes. Oggi, da sottosegretaria allo Sport, non posso che seguire con molta attenzione e da vicino la presentazione del Dossier Indifesa e soprattutto la campagna #IoGiocoAllaPari che vedrà lo sport, ancora una volta, testimonial dei valori del rispetto e dell’uguaglianza, che sono a fondamento del vivere sportivo”, dichiara la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport Valentina Vezzali. “Mai come in questo periodo, poi, serve lanciare messaggi importanti a difesa soprattutto delle più ‘indifese’. Lo sport è e deve essere un megafono importante per arrivare a tutti, soprattutto ai più giovani”, ha concluso Vezzali.