Intervista

Covid boom a Catania, il commissario Liberti, “Zona gialla? Dico che…”

L’indiscrezione apparsa negli ultimi giorni che riguarda la possibilità che Catania possa diventare zona gialla, viene smentita dal commissario per l’emergenza Covid dell’area metropolitana di Catania, Pino Liberti che ha rilasciato un’intervista esclusiva al Quotidiano di Sicilia. Queste le sue parole:

“I parametri per il cambiamento di fasce di colori per zona, viene stabilito dall’aumento progressivo di nuovi dati settimanali, dal tasso di occupazione in terapia intensiva e da quello dei ricoveri ordinari. Nessuno di questi parametri  in questo momento supera le condizioni previste. Vorrei altresì aggiungere, che i positivi si trovano perché si cercano. Basterebbe non cercarli per essere a quota zero.

La ricerca e il ritrovamento di soggetti positivi è la dimostrazione di un tracciamento fatto bene. La nostra è una ricerca capillare. Chiediamo, infatti, ai positivi i nominativi delle persone incontrate nelle ultime 48 ore. Tali soggetti saranno tutti sottoposti a quarantena e dopo dieci giorni effettuiamo  loro i tamponi. Vorrei sfatare il mito che Catania abbia troppi positivi per inefficienza. Al contrario è un segnale di efficienza. Facciamo più tamponi di tutti e quindi troviamo un maggior numero di positivi. Il nostro compito è sottoporre in quarantena quante più persone possibili attraverso un ottimo tracciamento per salvaguardare la popolazione. Se guardiamo i numeri complessivi ci sono delle fasi in cui città come Palermo o Messina avevano più casi di soggetti positivi rispetto a Catania. Questo non è un dato necessariamente negativo, perché come detto più cerchiamo e più vi è la possibilità di trovare positivi. La maggior parte dei soggetti positivi al Covid è asintomatica e se non gli scovassimo con un buon tracciamento, queste persone si mescolerebbero in giro potendo contagiare.

Quelli attuali, dunque, non sono numeri che fanno davvero paura. Se vediamo i dati di altre regioni e di altre province questi numeri fanno sorridere. Non bisogna assolutamente abbassare la guardia. I dati confortanti derivano da una buona copertura vaccinale nazionale. Infatti, siamo i  terzi nel mondo dopo Spagna e Portogallo per percentuale di popolazione vaccinata.

In questo momento la pressione sugli ospedali e la curva epidemiologica non preoccupa.

Bisogna, però, continuare a stare attenti rispettando quelle che sono le precauzioni e vaccinarsi.

Per quanto riguarda la terza dose, a chi è possibile somministrarla in questo momento?

“In questo momento stiamo somministrando la terza dose agli over 60, al personale sanitario e parasanitario, alle persone che hanno ricevuto il vaccino monodose J&J ed alle persone fragili che hanno effettuato la vaccinazione da oltre 6 mesi. Stiamo aspettando notizie da parte del ministero anche per gli over 50 ed è probabile che nei prossimi giorni ci verrà dato il via libera.”

Qual è l’occupazione in provincia di Catania in terapia intensiva e in degenza ordinaria?

“Per quanto riguarda la nostra provincia, abbiamo riservato 140 posti dedicati al Covid nei reparti di degenza ordinaria e 38 in quelli di terapia intensiva. Secondo l’ultimo report che mi hanno inviato stamattina, abbiamo 93 pazienti ricoverati in degenza ordinaria e 17 in terapia intensiva”.

Cosa direbbe ai catanesi?

“Il messaggio che mi sento di poter dare ai nostri concittadini è quello di non abbassare la guardia. Il rischio, infatti, è rappresentato dalla curva epidemiologica che se dovesse aumentare di poco ma in maniera progressiva potrebbe costringerci a passare un Natale in cattività. Dobbiamo stare attenti ai comportamenti e bisogna continuare a vaccinarsi.”

Antonio Licitra