Antivirale Molnupiravir: un farmaco, ancora in fase III qui in Italia, che potrebbe rappresentare un’arma in più per la gestione del coronavirus a casa. Questa la dichiarazione ad Adnkronos di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, riportata il 16 Settembre scorso.
Una novità che, se fosse confermata, costituirebbe un indubbio acceleratore nella lotta all’infezione, una “promessa di cura” da verificare attentamente al fine di definire protocolli terapeutici di sicura efficacia.
Per approfondire la questione abbiamo interpellato il dottor Antonio Davì, medico infettivologo e Presidente Regionale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), che si è reso disponibile a condividere notizie, riflessioni e speranze per i pazienti e le loro famiglie.
“Il Molnupiravir, farmaco che, secondo quanto appare a oggi, potrebbe evitare il ricorso al ricovero in ospedale per i pazienti positivi al Coronavirus, è un farmaco antivirale a rapido assorbimento da parte delle cellule dopo somministrazione orale, con una buona tollerabilità dimostrata e un buon profilo di sicurezza, almeno fino alla fase II della sperimentazione – spiega Davì –. Al momento possiamo dire che il farmaco dimostra una potente azione antivirale nei confronti di un’ampia varietà di coronavirus, incluso il SARS-CoV-2, con pochi effetti collaterali”.
“Ciò che al momento possiamo sicuramente affermare è che si tratta di un farmaco promettente che agisce esercitando la sua azione antivirale attraverso l’introduzione di errori di copiatura durante la replicazione dell’RNA del virus. Ricordo che questo farmaco si sta dimostrando efficace anche nel caso in cui il virus si dimostri resistente al Remdesivir, farmaco attualmente utilizzato nel trattamento dei pazienti ospedalizzati Sars-CoV-2 positivi. Dovremmo però attendere ulteriori mesi di sperimentazione per esprimerci con maggiore certezza sull’efficacia di questo farmaco, confortati, in questa lotta sanitaria e sociale, anche dalla disponibilità di ulteriori farmaci antivirali attualmenteutilizzati con efficacia contro l’infezione nei pazienti ambulatoriali, come gli anticorpi monoclonali”.
E mentre la ricerca va avanti, con la promessa del totale debellamento della pandemia di Covid-19, restano valide le misure primarie di prevenzione del contagio, come l’uso delle mascherine e il distanziamento sociale, nella misura in cui prevenzione e terapia sono entrambe finalizzate al contrasto ultimo di questa fatale epidemia.
Angela Ganci