Sanità

Covid, “Cure domiciliari non sostituiscono vaccini”, ecco perché

Per quanto riguarda il Covid le cure domiciliari non sono alternative ai vaccini, che andrebbero comunque preferiti. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio Anch’io su Radio Rai1.

“Delle cure domiciliari, se ne è parlato tantissimo, forse sono state sottovalutate all’inizio – ha affermato – oggi abbiamo due binari, il potenziamento delle cure domiciliari per tutto, non solo per il Covid, dall’altra parte se si pensa solo alle cure poi non ci si vaccina, mentre l’altro binario è quello dei vaccini. Sono due cose diverse, la cura serve quando ho preso la malattia ma magari non è sufficiente, rischio l’ospedale, la vaccinazione e un’altra cosa. Dobbiamo andare avanti, l’offerta sanitaria del futuro è il potenziamento delle cure di prossimità, non solo per il Covid, era una carenza sottolineata da pazienti e medici in passato, e il Covid ha portato i nodi al pettine”.

E sulla scuola, Sileri ha sottolineatto che il protocollo a cui si sta arrivando per la riapertura è “il migliore possibile”. “Sono circa duecentomila i docenti non vaccinati a fronte di un numero importante di vaccinati, solo il 15%. Il Protocollo è nato su un accordo che era il migliore possibile, con un uso della diagnostica che mette in sicurezza i docenti e le classi. Il mio messaggio ai docenti non vaccinati comunque è vaccinatevi, in Florida ci sono stati negli ultimi giorni 4 decessi di docenti non vaccinati, la vaccinazione va fatta per se stessi innanzitutto. Il personale docente, che non è giovanissimo, rischia, i rischi per i ragazzi sono minori. La quarta ondata è cominciata, da noi con casi limitati rispetto ad altri Paesi, e sarà prevalentemente in chi non è vaccinato”.