Con il ritorno delle zone gialle ci sarà una risalita dei casi, la cui entità dipenderà dai comportamenti dei cittadini. La previsione è di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Dopo 6 mesi di sperimentazione si sono evidenziati dei limiti di questo sistema, bisognerebbe effettuare un tagliando – ha affermato Cartabellotta -. Oggi non considerare le persone fragili vaccinate è un errore, perché dove più fragili sono vaccinati ci si può permettere qualche riapertura in più.
Noi oggi sappiamo che il colore rosso funziona sempre, l’arancione presenta un’efficacia minore e non perfettamente costante, il giallo non determina nessun impatto sulla riduzione dei contagi, soprattutto da quando c’è la variante inglese. Tornando quasi tutta l’Italia in giallo, è evidente che ci sarà una risalita dei casi, dipenderà dal comportamento dei cittadini quanto rilevante sarà questa salita. I controlli servono, però questo è il momento di una grande alleanza tra politica, cittadini e servizi sanitari”.
Con le nuove norme, ha aggiunto l’esperto, sarebbe stato più coerente allungare il coprifuoco fino alle 23. “Credo ci sia stata molta fantasia interpretativa. Quando si è insediato il governo Draghi, si diceva che si sarebbe sentita una sola voce, invece ieri ne abbiamo sentite diverse che ci hanno disorientato. Il coprifuoco è alle 22, secondo me sarebbe stato più coerente con le nuove norme prolungarlo fino alle 23, ovviamente con adeguato potenziamento dei controlli.
Questo non è stato fatto, non penso però che debba essere oggetto di interpretazioni, come è sembrato dalle parole di Gelmini e Sibilia. Fare vedere che ci sono discordanze interpretative e voci non univoche non è un bene”.