Dottore Iacobello, il Covid continua a far registrare in Sicilia e a Catania un numero non indifferente di positivi giornalieri. Visti i dati possiamo trascorrere una Pasqua serena oppure sarebbe meglio continuare ad osservare comportamenti votati alla cautela?
Il primario di Malattie infettive dell’ospedale Cannizzaro di Catania tira un sospiro e risponde secco:
“Qualunque cosa facciamo è il virus che decide di circolare liberamente. Forse non siamo stati capaci di osservare pedissequamente le norme di sicurezza e ormai non si può certo parlare di nuovi lockdown. La gente è stanca e credo che sia proprio la stanchezza la causa dell’incremento dei casi di queste ultime settimane.
Credo, comunque, tornando alla Pasqua, che mantenere la mascherina nei luoghi chiusi sarebbe buona norma soprattutto quando le famiglie si riuniscono. Mi rendo conto che è impossibile sedersi a tavola mantenendo una distanza di sicurezza e la mascherina, ma una raccomandazione deve arrivare soprattutto in quei nuclei che hanno al loro interno soggetti fragili, anziani e soprattutto persone che non si sono potute vaccinare a causa di patologie.
All’aperto, invece, la mascherina può non essere più utilizzata. Insomma, come è stato sempre detto dagli esperti, bisognerebbe trascorrere queste feste con estrema responsabilità anche se capisco bene che sarà impossibile”.
“Sempre. Ma anche il vaccinato fragile deve stare attento perché i vaccini attuali hanno dimostrato di non essere poi così efficaci contro le nuove varianti”.
“I casi aumentano, ma in effetti la malattia ha perso buona parte della sua patogenicità. Il problema più grave, come da mesi andiamo sostenendo noi infettivologi, è che a causa della crescente positività molte altre malattie, anche gravi, vengono trascurate. Si tratta purtroppo di un discorso vecchio che non ha avuto alcuna risposta”.
“Esattamente. Questa variante raramente provoca sintomi gravi. Io in corsia ho solo un caso di polmonite da Covid. Tutti gli altri pazienti sono asintomatici e hanno altre patologie, alcune gravi. Sono arrivati in ospedale per altri motivi, ma sono risultati positivi al tampone. E così sono finiti nel nostro reparto. Si tratta di criteri che non rispondono all’ appropriatezza sanitaria che queste persone dovrebbero avere”.
“Dipende. Devo dire che sono fortemente preoccupato di quanto sta avvenendo a Shanghai, in Cina. Non capiamo cosa stia realmente accadendo in quella città e perché questa chiusura totale dato che siamo davanti a un virus sì molto contagioso, ma poco incline ad aggredire i polmoni. Forse lì sta avvenendo qualcosa sulla quale noi non siamo stati informati. Forse è stato informato l’Oms…Ora se le cose dovessero stare in un certo modo allora potremmo essere davanti o a una nuova variante o addirittura a un nuovo virus. Un comportamento così aggressivo e così limitante delle libertà dei cittadini potrebbe essere giustificato soltanto per nascondere che la situazione non è affatto bella. Ovviamente si tratta soltanto di una supposizione e spero vivamente che mi stia sbagliando. Ma c’è qualcosa che non mi quadra…Quindi prima di dire se in estate ne usciremo osserverei attentamente quello che sta avvenendo in Cina”.
“No. Sono molto perplesso sulla necessità di fare un richiamo con gli stessi vaccini di oggi. Sono obsoleti. Ci vogliono vaccini aggiornati, altrimenti non ha senso”.