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Covid, Iss, “Delta all’88,7%, un solo caso variante Mu”

In Italia negli ultimi 45 giorni l’88,7% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante delta del virus Sars-CoV-2 (contro l’88,1% registrato nel bollettino del 3 settembre).

È invece quasi sparita la variante alfa, allo 0,4% (sempre negli ultimi 45 giorni, mentre nel bollettino precedente era al 2,3%) così come la Gamma (allo 0,1% dallo 0,4%).

I dati sono contenuti nel nono bollettino dell’Istituto superiore di sanità ‘Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia’, e si riferiscono alle sequenze depositate tra il 31 luglio e il 13 settembre 2021 sulla piattaforma I-Co-Gen. Come atteso, spiega l’Iss, questi dati differiscono leggermente da quelli dell’ultima ‘flash survey’ (prevalenza stimata della variante delta pari al 99,7%) che invece sono relativi ad una indagine di prevalenza effettuato su un campione significativo di casi selezionato nella sola giornata del 24 agosto.

Negli ultimi 45 giorni (31 luglio – 13 settembre 2021), è rimasto costante il numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 con genotipizzazione/sequenziamento segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19: un totale di 8.255 rispetto agli 8.300 riportati nel periodo precedente (17 luglio – 30 agosto 2021).

In questo periodo di riferimento, il numero di segnalazioni di casi causati dalla variante Delta è ancora superiore al numero di segnalazioni per tutte le altre varianti monitorate. Nuovi casi di infezione sono stati segnalati in quasi tutte le provincie.

Nel medesimo periodo di tempo, in Italia, è stato identificato un solo caso della variante Mu. È comunque “fondamentale – avverte l’Iss – continuare a monitorare queste varianti per identificare rapidamente eventuali minacce emergenti”.