Cronaca

Covid, la Sicilia regge ma è allarme zona gialla, “Non serve”

La curva dei contagi da Covid in Sicilia è stabile ma tendente alla risalita, e quel +9,9% nei contagi settimanali, a differenza delle ultime rilevazioni, ha fatto scattare un primo campanello d’allarme.

Il motivo? Sta succedendo, secondo gli esperti, quello che è successo nelle altre regioni d’Italia e quella che ormai è un’evidenza: la zona gialla, dal punto di vista di contenimento dell’epidemia, non funziona.

Ne avevamo avuto sentore già a gennaio, quando a causa di quella sorta di liberi tutti dettato dalla zona gialla dicembrina si arrivò, purtroppo, alla zona rossa della seconda metà di quel mese.

“Le zone gialle non funzionano, non è che i ristoranti non sono sicuri, è il nostro comportamento a non essere sicuro, se a un ristorante si mettessero limitazioni sui nuclei familiari che ci possono andare al limite si potrebbero anche tenere aperti mezza giornata, ad esempio”, dice Andrea Crisanti, il virologo di Padova che è sempre stato dei più duri e dei più pessimisti.

Ora però sembra pensarlo anche il Cts Sicilia, che più volte negli scorsi giorni si era detto quantomeno scettico sulla zona gialla, sempre rigorosamente dal punto di vista scientifico.

“Purtroppo è stata sempre vista come un liberi tutti, e non lo è”, aveva detto proprio a qds.it Enzo Farinella, membro del Cts e primario del reparto di malattie infettive del “Cervello” di Palermo.

Fino ad ora, comunque, la situazione in Sicilia complessivamente confortante, anche se la guardia resta alta.

Lo conferma il fatto che la maggior parte degli istituti superiori dell’isola hanno preferito non riaprire al 75%, come pure aveva consentito a partire dall’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla.

“Dalle notizie apprese – spiega il direttore dell’ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti – risulta che salvo poche eccezioni le scuole hanno proseguito con l’attività didattica in presenza al 50% della popolazione studentesca”. Una decisione che sarebbe legata in particolare alle carenze che si riscontrano ancora sul fronte del trasporto pubblico.

Una notizia positiva, infine, viene da uno dei settori più colpiti dalla crisi causata dalla pandemia, quello del turismo. Aeroviaggi Spa – il tour operator più importante di Sicilia e Sardegna e uno dei primi in Italia, con 12 resort di proprietà e oltre 1 milione di presenze annuali – annuncia la riapertura, a partire dal prossimo 12 marzo, del Premium Resort Torre del Barone a Sciaccamare.

La riapertura avviene al 50% della capienza disponibile e prevede l’applicazione di tutte le necessarie misure di prevenzione e di contrasto al Covid-19, tra cui il tampone rapido gratuito effettuato dal medico aziendale presente in struttura a tutti gli ospiti al loro arrivo. Il Gruppo prevede anche prenotazioni flessibili in caso di mutato scenario sanitario.

“La riapertura del resort – sottolinea Marcello Mangia, presidente di Aeroviaggi Spa – rappresenta un messaggio di fiducia e positività che vogliamo lanciare al mondo del turismo e ai nostri partner, nel rispetto come sempre della massima sicurezza e a tutela della salute dei nostri clienti”.