I dati sono “in miglioramento” ma “la circolazione virale non può essere sottovalutata e la situazione non è ancora completamente sotto controllo”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli a Sky Tg24 sottolineando che proprio per questo è “ancora troppo presto per raccogliere l’indicazione dell’Ecdc sul non uso della mascherina fra immunizzati”.
Nelle prossime settimane, quando ci saranno ancora più persone vaccinate, “se ne potrà ragionare”, ha aggiunto, ma bisogna “tenere duro ancora qualche settimana, qualche mese e per prudenza dovremo orientarci ad usare la mascherina anche durante l’estate. Altrimenti rischiamo di vanificare tutto quello che abbiamo ottenuto fino ad adesso”.
Locatelli prosegue, notando che: “E’ ragionevole ipotizzare il ricorso ai richiami trascorso un certo periodo di tempo, ma è difficile stabilirlo in maniera precisa. I dati sono largamente confortanti sui richiami non prima di un anno”.
Il coordinatore del Cts ha poi confermato che a settembre si potrebbe partire con la vaccinazione dei bambini e degli adolescenti anche nelle scuole. “Se tutto andrà nella direzione giusta, con l’approvazione da parte dell’Ema degli studi che fanno riferimento ai piani d’investigazione pediatrica – dice – per l’autunno si può pensare di avere a disposizione dei vaccini che possano essere somministrati prima agli adolescenti e poi ai bambini al di sotto dei dieci anni d’età.
Il tutto credo possa essere ipotizzabile da luglio in poi, il tutto dipendendo dai tempi di approvazione dell’Ema. Si potrà vaccinare non necessariamente nelle scuole ma magari coinvolgendo i pediatri di libera scelta per poi attivare le vaccinazioni nelle scuole alla ripresa dell’anno scolastico”.
Quanto alla seconda dose di Astrazeneca: “C’è stato un parere unanime del Cts – dice Locatelli – per il quale non ci sono elementi per sconsigliarla per chi ha ricevuto la prima dose”.