Sanità

Covid, mascherina con sensori per rintracciare il virus nell’aria

Una mascherina ‘hi-tech’ con sensori liofilizzati per scovare il Covid entro 90 minuti. E’ il risultato raggiunto da uno studio coordinato dall’Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering e dalla School of Engineering and Applied Sciences dell’Università di Harvard, pubblicato su ‘Nature Biotechnology’. Una ‘super mascherina’ che non richiederà alcun intervento da parte dell’utente se non la pressione di un pulsante.

La ‘super mascherina’ – per ora gli scienziati hanno sviluppato solo un tessuto, ma è chiaro l’obiettivo – “è frutto dell’integrazione della biologia sintetica nei dispositivi indossabili e potrebbe ampliare le opportunità di monitoraggio degli agenti patogeni – spiega lo studio – Il funzionamento dei circuiti sintetici richiede generalmente la presenza di batteri vivi e ingegnerizzati, il che ha limitato la loro applicazione nei dispositivi indossabili”.

La tecnologia messa a punto dagli scienziati prevede “substrati e tessuti leggeri e flessibili funzionalizzati con circuiti sintetici liofilizzati e privi di cellule, inclusi strumenti basati sula tecnologia Crispr (il sistema ‘tagli e cuci’ del Dna). E’ in grado di rilevare metaboliti, sostanze chimiche e acidi nucleici patogeni”.

Intanto la variante Delta lascia ancora delle incognite sull’estate e l’autunno. Anche per questo in molti non hanno tolto la protezione dal viso in strada o l’hanno tenuta appena abbassata, pronta per essere indossata.

Per timore, per abitudine o per rispetto per i non vaccinati, queste le spiegazioni più diffuse. Fa relativa eccezione la Campania, dove il presidente Vincenzo De Luca ha emesso un’ordinanza sulle mascherine apparentemente più restrittiva di quella nazionale, ma in realtà non molto differente.

Anche a Norcia, in provincia di Perugia, prorogato fino al 4 luglio l’obbligo di portarle anche all’aperto. Casi limitati in un Paese che attende ora dal governo la data di riapertura delle discoteche all’aperto – ma alcuni video mostrano locali già in attività -, che forse sarà il 10 luglio.


Con la variante Delta la situazione è cambiata, nel Regno Unito i contagi sono riesplosi – non i ricoverati e le vittime – e si corre per completare l’immunizzazione, l’unica che garantisca una vera copertura dalla mutazione del coronavirus.