Sanità

Covid, Musumeci, allo studio nuova strategia con Cts Sicilia

Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha fatto il punto sulla situazione in Sicilia annunciando che oggi verrà riunito il Comitato tecnico scientifico regionale “perché vogliamo rivedere la distribuzione del personale, aumentare e incentivare i tamponi in drive-in con il reclutamento di centinaia di biologi e destinare maggiore attenzione a chi rimane a casa perché non si senta un recluso dimenticato”.

Garantire la quarantena essenziale

In un intervento a Omnibus, su La7, ha aggiunto che “bisogna garantire la quarantena essenziale, per 3-4-5 giorni, soltanto per chi ne ha necessità: dieci giorni sono davvero tanti”, dichiarando di essere “d’accordo con l’orientamento generale dei colleghi presidenti delle regioni affinché il governo Draghi possa rivedere le regole che disciplinano la quarantena”.

“E’ – ha aggiunto – un fatto di giustizia nei confronti di chi ha fatto il vaccino e anche la terza dose e ha il diritto di potersi muovere con maggiore facilità e se le regole non venissero cambiate rischierebbero di bloccare la parte più attiva del Paese”.

Se non siamo in zona gialla merito dei Siciliani

“Non siamo ancora zona gialla – ha sottolineato Musumeci – ed è merito della nostra comunità che sta rispettando le regole. In Sicilia l’85% dei cittadini ha almeno una dose di vaccino, il ciclo completo ha raggiunto l’81,73% di siciliani. Abbiamo 81 persone ricoverate in terapia intensiva, ma non è un numero allarmante, perché la popolazione ha compreso. Certo, potremmo passare in zona gialla tra qualche giorno, ma la nostra attenzione è rivolta non soltanto alla tutela della salute dei più fragili ma anche a evitare di bloccare il settore economico che da noi diverrebbe una vera catastrofe.

Impossibile tracciamento per i troppi contagi

Musumeci ha sottolineato che “la moltiplicazione dei contagi così vertiginosa rende di fatto impossibile il tracciamento: se la tensione cala, perché cala il numero dei contagi, cala anche l’attenzione, è un fatto non legittimo ma fisiologico”.

“In Sicilia – ha aggiunto – laddove c’è un focolaio interveniamo subito, istituendo nei Comuni la zona gialla, arancione o addirittura rossa. Lo abbiamo fatto anche in piena estate, quando normalmente in Sicilia il contagio non presentava caratteristiche allarmanti. Ma isolare la zona di origine del contagio fino a questo momento è stata una pratica assolutamente utile”.

L’area no vax si sta frantumando

Sul fronte delle vaccinazioni, Musumeci ha anche sottolineato un dato interessante.

“Stiamo notando – ha detto – una crescita delle prime dosi negli ultimi giorni, segno evidente che l’area dei no vax si stia frantumando tra i pochi irriducibili e chi sta superando lo stato di iniziale di diffidenza e adesso si sono convinti che non c’è alternativa”.

Mascherine, evitare speculazioni

Musumeci ha affrontato anche il problema dell’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza anti-Covid, come le mascherine.

“Credo che sia mancata una politica di previsione e di prevenzione per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza” ha detto, ricordando come la Sicilia nello scorso marzo abbia acquistato quindici tonnellate di questi strumenti oltreoceano.

“Dobbiamo evitare le speculazioni – ha concluso – , che qualcuno possa lucrare sulle necessità delle famiglie, specie per i meno abbienti. Quindi occorre che il governo nazionale intervenga immediatamente per dotare le strutture sanitarie, ma anche le farmacie di dispositivi. Bisogna evitare che il furbo possa lucrare sulla pelle di tanta gente disperata, soprattutto le famiglie numerose”.