Il Covid non molla la presa in Sicilia, dove negli ultimi giorni si registra un nuovo aumento di casi e ricoveri. Adesso preoccupa il Natale, per i possibili focolai durante i banchetti e i festeggiamenti.
“Sarà un Natale certamente connotato da maggior socialità rispetto a quella dell’anno scorso esattamente” e questo grazie alla migliore situazione italiana. In termini di vaccinazione “cinque punti sopra la Germania e tre punti e mezzo rispetto alla Francia. È chiaro che la strada maestra è questa e dobbiamo continuare a cercare di convincere ancora chi è restio, riluttante o resistente”. Lo scorso anno il 5 novembre 445 decessi contro i 51 di quest’anno nella stessa data, 15,7% positività contro l’1,2% di quest’anno, 25.647 ospedalizzati contro 3.519. Così il presidente del Css e coordinatore Cts, Franco Locatelli a Mezz’ora in più.
Proprio la tempestività delle vaccinazioni e le restrizioni in vigore – adottate nei momenti opportuni – sembrano aver consentito all’Italia di reggere meglio questa quarta ondata rispetto ad altri Paesi europei.
Maggiore respiro si potrà avere con il completamento del terzo ciclo di vaccinazione e con la somministrazione del siero ai più piccoli. Il vaccino per la fascia 5-11 anni dovrebbe arrivare già a dicembre, come già si fa negli Stati Uniti. “Seppur raramente anche i bambini sviluppano forme gravi di malattia o forme persistenti di Covid, dobbiamo tutelare la loro socialità, i loro percorsi educativi-formativi. Inutile lamentarci dei risultati dei test Invalsi se non facciamo di tutto per mantenere le scuole aperte”, continua Locatelli.
Con ogni probabilità – se non dovranno essere adottate misure più stringenti a seguito di un nuovo incremento dei contagi e dei ricoveri – rimarrano in vigore tra dicembre e gennaio ancora la classificazione delle regioni per colore. Assieme, ovviamente, all’obbligo del Green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro e di socialità, oltre che delle mascherine al chiuso.