Sanità

Covid, obbligo vaccinale in tutti i Paesi Ue? Ci pensa anche l’Italia

Obbligo vaccinale più vicino in Europa. Urge aumentare il numero dei cittadini immuni al Covid per contrastare la diffusione, sempre più preoccupante, della pandemia. Da qui la proposta della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di aprire un dibattito sulla necessità di rendere obbligatorio il vaccino a livello europeo. Per ora la sua idea rimane, appunto, quella di un dibattito, di una discussione per riflettere sulla possibilità di imporre, e non più di suggerire, la campagna vaccinale . “È chiaro che la decisione spetta ai singoli Stati”, ha precisato von der Leyen, ma almeno che se ne parli.

I timori per la nuova variante Omicron

Il capo del governo dell’Unione europea non nasconde i suoi timori per la nuova variante Omicron: “Non sappiamo ancora tutto – ha premesso – ma ciò che conosciamo è abbastanza per essere preoccupati». Tra le cose che restano da scoprire c’è, ad esempio, il fatto di avere la certezza sull’efficacia del vaccino contro le nuove varianti ma dall’Organizzazione mondiale della sanità arrivano parole rassicuranti. E se l’unica soluzione è quella di costringere alla vaccinazione tutti quelli che possono ricevere il siero, ha ipotizzato von der Leyen, così sia.

Spiega la presidente della Commissione Ue: “Da una parte abbiamo il virus e le sue varianti, dall’altra i vaccini e i richiami e voglio che sia questa seconda parte a vincere. Non tutti possono essere immunizzati ma la grande maggioranza sì e quindi ritengo che sia comprensibile e appropriato aprire adesso la discussione su come potenzialmente pensare a un obbligo di vaccinazione all’interno dell’Unione europea”.

I Paesi che hanno già introdotto l’obbligo vaccinale

La campagna vaccinale ha avuto un discreto successo all’interno dell’Ue: manca all’appello ancora un terzo della popolazione, che in termini numerici significa 150 milioni di persone. Austria e Grecia hanno già annunciato che introdurranno l’obbligo di immunizzarsi nei rispettivi Paesi. La Germania ci sta pensando. E nemmeno la stessa Italia lo esclude. Tanto vale, a questo punto – è il pensiero di von der Leyen – sedersi tutti a un tavolo e discutere una misura comune in tal senso. “Un confronto e un approccio comune, una discussione che va fatta”, ha concluso il capo della Commissione Ue.

In attesa che il dibattito venga avviato e produca i suoi effetti, molti Stati dell’Unione scelgono la via delle limitazioni agli ingressi dall’estero per evitare che la variante Omicron dilaghi ancora di più, anche se già ci sono numerosi casi in diversi Paesi. La Commissione, in una comunicazione appena approvata a Bruxelles, esorta anche i governi a introdurre misure di “riduzione dei contatti” sociali durante le vacanze natalizie, anche se “non ci piace”, ha commentato von der Leyen. E per i viaggi all’interno dell’Unione, la presidente ha approvato i test anche per i cittadini vaccinati.

Intanto, la Commissione incoraggia tutti a fare la terza dose di vaccino anti-Covid: entro fine marzo 2022, ha assicurato von der Leyen, arriveranno da Moderna e BioNTech/Pfizer 360 milioni di dosi di vaccini, più che sufficienti per iniettare il booster a chi è già stato pienamente vaccinato. E per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni le dosi (il cui via libera in Italia è arrivato nella tarda serata di ieri dall’Agenzia per il farmaco), ridotte rispetto a quelle per gli adulti, saranno disponibili a partire dal 13 dicembre. (Adnkronos)