Sanità

Covid, “Con Omicron morti aumentano”, quando è previsto il picco

Sono 42 i comuni in zona arancione in Sicilia. Palermo ha già montato strutture da campo perché i posti in ospedale non bastano più. Ma il peggio sarebbe ancora lontano. Ecco quando è previsto il picco.

Quando è previsto il picco

“Dobbiamo aspettarci tra 20-30 giorni un numero ancora più elevato di contagi e due mesi difficili a gennaio e febbraio, poi a primavera dovremmo tornare ad una situazione più tranquilla”, a dirlo è Franco Faella infettivologo, già direttore del dipartimento Emergenza dell’ ospedale “Cotugno” di Napoli.

Le cure precoci per evitare ospedalizzazione

Le cure precoci potrebbero essere d’aiuto per evitare l’ospedalizzazione dei malati? “Per le cure precoci abbiamo gli antivirali, destinati a pazienti contagiati da non più di 5 giorni ed in condizioni di fragilità” afferma. E a proposito dell’Ivermectin, suggerisce che sia “ancora in fase di sperimentazione”.

L’aumento dei contagi e chi rischia di più

Ma come mai quest’esponenziale crescita di contagi? “Per ogni malattia infettiva c’è un tasso di riproduzione di base, Omicron è una variante con grande capacità di diffusione. Si dice che non sia più grave, ma proprio la sua grande capacità di diffusione aumenta il numero di malati con complicanze, e, di conseguenza, aumenta il numero di morti”.

    Chi rischia di più in questa fase della pandemia? “Certamente il virus contagia soprattutto i non vaccinati, che corrono un rischio elevatissimo. Chi è vaccinato con tre dosi è più difeso”.

Sui prossimi sviluppi della pandemia, non si pronuncia: “Il futuro di questa pandemia non lo possiamo ipotizzare. Si aspetta quella che si chiama la sua ‘raffreddorizzazione’ ed è possibile che la variante Omicron vada in questa direzione – conclude -, ma non possiamo dirlo con certezza”.