La Cina ha criticato la “storia oscura” dell’intelligence Usa, dopo che il presidente americano Joe Biden ha ordinato alle agenzie statunitensi un’indagine sulle origini del Covid-19. Rigettando la necessità di una nuova iniziativa in tal senso, il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha detto che “le motivazioni e gli scopi dell’amministrazione Biden sono chiari”, mentre “l’oscura storia della comunità dell’intelligence statunitense è nota da tempo al mondo”.
Il presidente Biden mercoledì ha ordinato alle agenzie di intelligence Usa di riferirgli nei prossimi tre mesi se il virus Covid-19 possa essere emerso per la prima volta in Cina da una fonte animale o da un incidente di laboratorio.
La mossa, tuttavia, ha segnalato un’escalation nella crescente controversia su come il virus possa essere emerso per la prima volta, se attraverso il contatto con animali in un mercato a Wuhan, in Cina, o attraverso una ‘perdita’ dal Wuhan Institute of Virology, laboratorio specializzato nello sudio dei coronavirus.
La teoria della fuga di notizie dal laboratorio, inizialmente liquidata come “altamente improbabile” dalla missione a Wuhan di gennaio dell’Oms, è riemersa nei giorni scorsi, guidata da Washington. La Cina la rifiuta, accusando gli Usa di spacciare cospirazioni e di politicizzare la pandemia per distogliere l’attenzione dalla cattiva gestione domestica della pandemia.
“Le motivazioni e gli scopi dell’amministrazione Biden sono chiari”, ha detto Zhao in conferenza stampa, aggiungendo che “l’oscura storia della comunità dell’intelligence statunitense è nota da tempo al mondo”, in merito, ad esempio, alle accuse infondate degli Stati Uniti sulle armi di distruzione di massa a giustificazione dell’invasione dell’Iraq.