Scienza e Tecnologia

Al Cannizzaro di Catania prime terapie con anticorpi monoclonali

Sono stati eseguiti oggi nell’ospedale Cannizzaro di Catania i primi trattamenti anti-Covid con anticorpi monoclonali. Il farmaco somministrato è l’anticorpo neutralizzante Bamlanivimab, della multinazionale Eli Lilly.

La terapia è stata somministrata a due catanesi, di 30 e di 65 anni di età, segnalati dai medici delle Usca dell’Asp di Catania in quanto di recente diagnosi di Covid-19, con sintomi lievi o moderati di malattia e particolari fattori di rischio (rispettivamente obesità e cardiopatia). I trattamenti sono stati eseguiti nell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive, dove i due pazienti sono stati trasportati con un mezzo a biocontenimento della Croce Rossa Italiana, secondo la convenzione a suo tempo stipulata con l’azienda Cannizzaro.

La terapia e i suoi effetti

I due pazienti hanno ricevuto una singola infusione endovenosa per una durata di circa un’ora e al termine sono stati prudenzialmente trattenuti in reparto in osservazione per un’altra ora circa prima di essere accompagnati a casa. “I pazienti in quanto potenzialmente in grado di evolvere verso forme gravi di malattia – spiega il direttore dell’UOC di Malattie Infettive, Carmelo Iacobello – saranno monitorati dai nostri medici tramite contatto telefonico due-tre volte al giorno per valutare la sintomatologia Covid. L’obiettivo è quello di individuare tempestivamente un eventuale improvviso peggioramento delle condizioni di salute: gli effetti dei farmaci monoclonali, infatti, si manifestano generalmente in 2-3 giorni e pertanto in questa finestra, come abbiamo ormai sperimentato, potrebbe rendersi necessario il ricovero”.

“L’ospedale Cannizzaro – afferma il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Salvatore Giuffrida – è individuato quale centro autorizzato a effettuare i trattamenti con anticorpi monoclonali, possibili solo in ambito ospedaliero, nel rispetto delle procedure disposte dalle autorità regolatorie, dal Ministero e dalla Regione Siciliana. Il risultato atteso è la riduzione del rischio di evoluzione verso forme gravi di Covid-19 e pertanto un minore tasso di ospedalizzazione“.