“Io sono un ottimista, sempre. E penso che questa” sostenuta da Omicron “potrebbe essere l’ultima ondata di Covid di questa portata. Se consideriamo il fatto che ormai quasi il 90% della gente si è vaccinata e che moltissimi italiani si sono contagiati con la variante Omicron, credo che da qui in poi le chance che Sars-CoV-2″ come lo abbiamo conosciuto finora “diventi storia del passato sono piuttosto alte”. Pur “con tutte le cautele del caso” ne è convinto Mario Clerici, docente di immunologia dell’università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi.
Il 2022 sarà l’anno della normalizzazione? Questo, spiega l’esperto all’Adnkronos Salute, “è un virus che continua a riempirci di sorprese, ma io sono abbastanza convinto di questa cosa. Sono ottimista. Il prossimo inverno non dovrebbe essere con Sars-CoV-2 così dominante, lo vedo uno scenario abbastanza plausibile”. “Credo che le varianti che continueranno a venir fuori saranno sempre meno cattive – sottolinea – perché il virus muta e pian piano si adatta alla specie nella quale vive. E’ la sola cosa saggia che possa fare”.
“E’ tempo di superare il green pass? Alcuni esperti la vedono così. Per me la risposta a questa domanda è: assolutamente no. E’ importante invece mantenerlo ancora” dice Clerici sulla certificazione verde. “Non lo cancellerei perché sennò, a mio avviso, si dà il segnale del liberi tutti ed è presto per questo. Almeno per un po’ di tempo bisognerà tenere in campo uno strumento di questo tipo”.
Se da un lato l’esperto vede di buon occhio un alleggerimento delle regole anti-Covid nelle scuole, dall’altro invece frena sull’appendere al chiodo il certificato verde, come alcuni Paesi (Regno Unito per esempio) stanno scegliendo di fare. “Da febbraio – spiega all’Adnkronos Salute – nel pubblico chi non ha il pass è sospeso. Se adesso diciamo a queste persone che facciamo finta di niente, non mi sembra un bel messaggio. Per cui il Green pass, almeno fino a primavera inoltrata, lo manterrei”.