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Covid, Pasqua in rosso e assembramenti in Sicilia

Mentre da oggi salgono a trentacinque i Comuni in lockdown in Sicilia – ieri il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato l’ordinanza per Mojo Alcantara, nel Messinese, e per Solarino, Buscemi e Rosolini, nel Siracusano -, con la zona rossa nazionale disposta dal nuovo decreto anti-Covid fino a domani, l’Italia è tornata a vivere ovunque un week-end festivo come in un lockdown.

Con decine di migliaia di controlli in strada oltre a posti di blocco e pattugliamenti con l’obiettivo di far rispettare divieti e ordinanze nella giornata di Pasqua, in una sorta di deja-vu dello scorso anno.

E questo perché, in tutt’Italia, c’è stato anche chi ha invece deciso di infrangere le regole con partite di calcetto, palestre aperte, feste di compleanno al bar, rave e persino pic-nic di protesta. Anche perché personaggi come il governatore leghista della Lombardia Attilio Fontana, continuano a soffiare sul fuoco parlando di “dire basta a queste limitazioni che stiamo subendo”.

Ieri, nel primo dei tre giorni di stop alla mobilità in strada si sono notate soprattutto le lunghe code di cittadini in attesa di entrare nei supermercati.

In Sicilia supermarket in sciopero

Ma non in Sicilia, dove i centri della grande distribuzione sono in sciopero.

A Torino come a Firenze lunghe code sui marciapiedi in attesa di entrare in panetterie, pasticcerie e negozi di gastronomia, con vendite a gonfie vele, ai mercati rionali, per i banchi di dolci, frutta e verdura, formaggi e salumi, ma anche per chi vendeva fiori o composizioni centrotavola.

Scene che hanno ricordato quanto visto durante il primo lockdown della primavera scorsa.

Di differente c’è il numero dei controlli, ulteriormente intensificati, con ben settantamila uomini delle forze dell’ordine in campo che, su tutto il territorio nazionale, avranno il compito di vigilare sui furbetti, che non sono mancati, soprattutto nelle località di mare.

“Furbetti del calcetto” a Catania

Tra gli episodi più eclatanti, quello dei “Furbetti del calcetto” di Catania: una partita con numerosi spettatori è stata interrotta dai Carabinieri, che, sempre nella città etnea, hanno fatto irruzione durante una festa di compleanno in un bar: il loro arrivo ha provocato un fuggi fuggi generale.

A Palermo, addirittura, i militari hanno bloccato un rave party organizzato con un tam tam sui social mentre a Carrara, in Toscana, in undici sono stati sorpresi a far palestra. Virale il video del pic-nic abusivo organizzato dal movimento #IoApro – commercianti “economicamente esasperati” – a Minori, sulla costiera amalfitana: il Sindaco, dopo aver tentato senza successo di bloccare i partecipanti, ha buttato all’aria tutto.

Le deroghe concesse per le festività non si potranno applicare nei 31 comuni dov’è stata istituita la “zona rossa”, non in via preventiva come per tutte le regioni italiane, ma a causa della grave situazione epidemiologica dovuta all’incremento dei contagi. Per quanto riguarda i servizi di ristorazione, anche nei Comuni siciliani dichiarati “zona rossa” verranno comunque applicate le norme nazionali.

Le regole per Pasqua e Pasquetta

Fino a domani, comunque, la Sicilia è dappertutto zona rossa, anche se le restrizioni in vigore consentono alcune deroghe: a Pasqua e Pasquetta in Sicilia – a meno che, come detto, non si tratti dei Comuni in lockdown – si avrà la possibilità di visitare amici e parenti (massimo due adulti ed eventuali minori di 14 anni) ma all’interno della stessa Regione e nelle loro abitazioni.
Ecco comunque un prospetto delle regole da osservare in Sicilia.

Spostamenti
Gli spostamenti sono consentiti tra le 5 e le 22 per motivi di necessità, salute o lavoro. Viene consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, e comunque per non più di una volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi. Nel limite delle due persone non si tiene conto però dei minori di 14 anni sui quali si eserciti la responsabilità genitoriale, o delle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Il modulo per l’autodichiarazione è disponibile sul sito del Ministero dell’Interno. Le coppie che vivono in città diverse possono ricongiungersi dove hanno la residenza. Lo stesso vale per incontrare i figli minori, anche in caso di coppie divorziate o separate.

Negozi chiusi – Bar e ristoranti: solo asporto. Attività ricettive in funzione ma con restrizioni
I negozi restano chiusi tranne quelli che vendono beni essenziali: alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabacchi. Restano aperti i negozi di abbigliamento per bambini, quelli di telefonia e i ferramenta. È vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.), ma anche all’aperto, nei pressi degli esercizi commerciali. È consentita la vendita con asporto di cibi e bevande dalle 5 alle 22: dalle 5 alle 18, senza restrizioni; dalle 18 alle 22 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina e altri esercizi simili (codice Ateco 56.3). La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti alloggiati.

Seconde case
Vi si può recare chi è proprietario o chi è in grado di dimostrare un affitto a lungo termine, stipulato prima del 14 gennaio 2021. La seconda casa deve essere vuota e può essere raggiunta solo dai componenti del nucleo familiare.

Attività sportive
È consentita l’attività sportiva nell’ambito del territorio del proprio comune, dalle 5 alle 22, solo se svolta in forma individuale e all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri.

Divieti nei Comuni dichiarati “zone rosse”
I Comuni sono attualmente trentacinque, dopo gli ingressi, come detto, di
Mojo Alcantara, nel Messinese, e Solarino, Buscemi e Rosolini, nel Siracusano.

Gli altri Comuni sono Ribera, Comitini, Racalmuto, Siculiana, Palma di Montechiaro, Santa Maria di Licodia, Caltanissetta, Serradifalco, Trabia, Caltavuturo, San Mauro Castelverde, Acate, Scicli, Centuripe, Regalbuto, Porto Empedocle, Santa Margherita di Belice, Lampedusa e Linosa, Ventimiglia di Sicilia, Borgetto, Ciminna, Mezzojuso, Partinico, Biancavilla, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Priolo Gargallo, Mazzarino, Montallegro, Sommatino e Pietraperzia.

In questi territori le norme sono le seguenti:

1) Divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici o privati, fatta eccezione per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza; è vietato, in ingresso ed in uscita, il transito per raggiungere le seconde case (abitazioni non principali).


2) È consentito il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza, per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni o servizi essenziali, raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti. Rimane consentito il transito, in entrata ed in uscita, per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali e le attività imprenditoriali non differibili connesse al ciclo biologico di piante.

3) Divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, nel territorio comunale ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità imprevisto.

4) Sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità.

5) Sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche se esercitate nelle medie e grandi strutture di vendita (compresi i centri commerciali).

6) Chiusura dei centri commerciali o outlet.

7) Rimangono aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie secondo gli ordinari orari di lavoro.

8) Rimane, inoltre, sempre consentita la vendita con consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e riscaldamento.