Le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 si svolgeranno come previsto “senza adeguare le misure di prevenzione del Covid-19 a meno che non ci siano molti casi all’interno del sistema delle bolle”. E’ quando affermato da Huang Chun, funzionario del Comitato organizzatore, ha detto in un briefing online che, malgrado i casi Omicron, “non ci sono elementi per poter dire che la situazione sia cambiata”.
In vista dell’avvio dei Giochi del 4 febbraio, “qualunque difficoltà e sfide possiamo incontrare, la nostra determinazione a ospitare i Giochi di successo come previsto rimane ferma e incrollabile”, ha notato il ;;portavoce del Comitato Zhao Weidong.
Nonostante la rigida strategia “zero Covid” che negli ultimi mesi ha imposto il lockdown a milioni di persone anche a fronte di un basso numero di infezioni, la contagiosa variante è riuscita a entrare nel Paese a poche settimane dall’inizio dei Giochi olimpici invernali. I primi casi a Tianjin, città 140 km a Sud-est di Pechino.
Il primo focolaio locale di Omicron preoccupa non poco i funzionari cinesi che a poche ore dall’annuncio della presenza di due casi accertati a Tianjin hanno constatato l’esistenza di altri contagi da Omicron anche in aree più lontane da Pechino. Altri due casi collegati sono infatti stati registrati ad Anyang, nell’Henan.
Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Pechino ha consigliato ai residenti della capitale di non visitare Tianjin e a quelli di quest’ultima di evitare di recarsi a Pechino. Ai pendolari tra le due città è stato consigliato lo smart working. E a disincentivare gli spostamenti in treno è arrivato il blocco dell’acquisto dei biglietti online. Il Centro ha anche ordinato alle persone arrivate a Pechino da Tianjin dal 23 dicembre di presentarsi alle comunità residenziali, ai datori di lavoro o agli hotel per il monitoraggio sanitario e i test Covid. Per quanti arrivati da aree ad alto rischio di Tianjin, invece, la disposizione è quella dell’auto-isolamento a casa.