Siracusa

Covid piccoli comuni, zona rossa per 4 positivi, il caso Buscemi

Sono quattro le città del siracusano dichiarate zona rossa (rafforzata) dalla Regione. Con una ordinanza firmata dal presidente Musumeci nella serata del 3 aprile, Solarino, Buscemi e Rosolini passano in lockdown fino al prossimo 14 aprile. Si uniscono a Priolo Gargallo, entrata in lockdown dallo scorso 2 aprile.

Ma perché si entra in una zona rossa rafforzata? A far scattare l’ingresso di un Comune in lockdown, ricordiamo, è il superamento del numero dei contagi, su base settimanale, come dichiara il decreto legge n. 30 del 13 marzo 2021. Nello specifico, quando vengono superati i 250 casi ogni 100.000 abitanti. L’Asp territoriale, una volta rilevati i dati, invia una nota al Sindaco con la quale si informa del superamento del tasso d’incidenza e con l’obbligo, poi, di darne comunicazione alla Presidenza della Regione e alla Prefettura territoriale competente.

La situazione a Buscemi, in lockdown per 4 contagi. La rabbia del sindaco e di tutta la comunità

Non ci sta il sindaco Rossella La Pira, che ha espresso la rabbia insieme a tutti i cittadini di Buscemi, di soli 1035 abitanti con 4 persone attualmente positive al coronavirus.

“Contesto il parametro numerico stabilito dall’ultimo decreto che non tiene conto che può essere facilmente superato dai piccoli comuni. Nel nostro caso il limite è 3, e lo abbiamo superato con 4 casi positivi totali.

Il paradosso è che di questi contagiati – sottolinea La Pira – tre corrispondono ad un solo nucleo familiare, già in quarantena dallo scorso 22 marzo, perché il capo famiglia è risultato positivo. Il resto di loro è rimasto in quarantena e risultano positivi asintomatici. La comunità, tutta, è stata posta in lockdown dallo scorso 3 aprile. Mi sento scoraggiata, e mi fa rabbia raccontare questa situazione”.

Un caso particolare, che agli occhi dell’Asp e per la Regione Sicilia è indiscutibile.

“Mi aspetto un intervento concreto da parte della Regione, nel modificare i parametri del decreto. Bisognerebbe valutare la situazione reale dei piccoli comuni. Andare oltre al dato numerico. Altrimenti, se in futuro riscontreremo nuovi casi positivi, come la situazione attuale, Buscemi continuerà ad essere in zona rossa”.

Una situazione che potrebbe, nelle prossime ore, verificarsi anche per Cassaro con meno di mille abitanti. Covid free dall’inizio della pandemia, ora rischia addirittura la zona rossa rafforzata. A seguito dei test eseguiti con i tamponi rapidi hanno portato alla scoperta di due sospetti positivi. “Si comunica che a seguito di test rapidi due concittadini sono risultati positivi al Covid-19. Si attende, tuttavia, l’ufficialità del tampone molecolare”, ha comunicato sui social il sindaco Mirella Garro.

Intanto, la Regione Siciliana ha previsto per il comune di Buscemi (secondo quanto disposto nel D.L. dell’1 aprile 2021) che dal 7 aprile, gli alunni, sino al primo anno della scuola secondaria di primo grado, sono riammessi a frequentare le lezioni in presenza.

La situazione a Rosolini. A gestire l’emergenza è il commissario Giovanni Cocco

Il comune di 21322 abitanti, secondo gli ultimi dati riportati nelle ultime 24 ore, risultano 106 casi positivi totali.

A gestire l’emergenza è il commissario straordinario Giovanni Cocco, insediatosi dallo scorso 15 marzo, dopo la sfiducia dell’ex sindaco Giuseppe Incatasciato. Il compito di Cocco è fare le veci dell’Amministrazione per sei mesi, e cioè fino alle prossime elezioni.

Con propria ordinanza, il Commissario, ha stabilito le seguenti restrizioni valide in città fino al 14 aprile.

1) In esecuzione dell’Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 32 del 3 aprile 2021, la proroga della sospensione di tutte le attività didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado, già disposta con propria ordinanza commissariale n. 29 Reg. Gen. del 31 marzo, fino al 14 aprile. Resta confermato in tale periodo lo svolgimento a distanza dell’attività didattica.

2) Sospensione dell’attività dell’asilo nido comunale, nonché degli asili nido privati dal 6 aprile fino al 14 aprile.

3) La chiusura alla cittadinanza dell’Area di Protezione Civile, del Cimitero Comunale, dei parchi giochi e di tutti gli spazi pubblici per le attività ludico-sportive, già disposta con ordinanza commissariale n. 28 Reg. Gen. del 31 marzo fino al 5 aprile, fino alle ore 24 del 14 aprile.

4) Per i funerali che si svolgeranno fino al 14 aprile, la partecipazione alle funzioni religiose ristretta ai soli familiari, escludendo, in ogni caso la formazione di cortei di accompagnamento e fermo restando l’assunzione di comportamenti e di presidi atti ad evitare il contagio.

5)Sospensione della distribuzione nel territorio comunale di volantini pubblicitari.

La situazione a Solarino, il sindaco lotta dura contro il virus e gli haters sui social

Sono 31 i positivi attuali ufficialmente comunicati da parte dell’ASP. Sono 152, invece, gli isolamenti fiduciari.

A Solarino, come per molti altri comuni siciliani in zona rossa, è stata disposta, dal 7 al 17 aprile 2021, la sospensione delle attività scolastiche e didattiche di ogni ordine e grado.

Per il sindaco Sebastiano Scorpo, l’emergenza non è solo sanitaria, è anche sociale. Molti utenti sui social hanno contestato aspramente le decisioni prese, prima dalla Regione Sicilia e poi eseguite dal primo cittadino che sin dai primi momenti dell’entrata in “zona rossa” ha spiegato, attraverso video sul profilo facebook, la situazione dei dati e il meccanismo contenuto nel decreto legislativo.

Dopo i commenti più “coloriti” si è passati anche agli insulti al sindaco. Una situazione intollerabile. Gli autori come ha già avuto modo di dichiarare Scorpo, saranno puniti con i dovuti provvedimenti.

La situazione a Priolo, preoccupano i contagi tra i più giovani

Dagli ultimi dati rilevati, nella cittadina industriale in provincia di Siracusa, il numero dei casi positivi è di 68 unità e di questi, ci sono anche bambini al di sotto degli 11 anni. Un dato che ha portato al sospetto di una eventuale diffusione della “variante inglese”.

“Stiamo facendo tutti gli esami, perché è solo con i tamponi molecolari che potremo stabilire la presenza o meno della variante inglese” – ha dichiarato il sindaco Pippo Gianni e prosegue -. Abbiamo cercato di bloccare quanto possibile la circolazione del virus ma non ci siamo riusciti.

I giovani non ci danno ascolto – sottolinea – non comprendono bene la gravità e i rischi legati all’infezione da coronavirus”.

Il pugno duro del primo cittadino ha funzionato, almeno per le trascorse festività pasquali. “I controlli a tappeto in tutta la città, hanno funzionato. Ho avuto conferma da parte del Comando della Polizia Municipale e della Protezione Civile, di un atteggiamento attento e responsabile da parte dei cittadini priolesi”.

In un momento difficile come questo non mancano le polemiche. “La legge è chiara, per la zona rossa è necessario essere in possesso, purtroppo, di un determinato numero di casi che Priolo, in un primo momento non aveva. Io applico le leggi, non le interpreto e non le faccio”.

“Gli ultimi dati non sono confortanti, fanno rabbia, soprattutto perché riguardano i più piccoli. Per i prossimi giorni, mi auguro che questo trend si possa bloccare anzi si possa invertire. La sofferenza economica, le attività chiuse, le persone che hanno perso il lavoro sono al centro delle mie preoccupazioni-conclude il sindaco Gianni-, quello che mi preoccupa ancora di più adesso è la salute dei cittadini priolesi”.

Marco Panasia