Le varianti Covid che continuano a fioccare, l’ultima delle quali è altamente mutata e si chiama BA.2.86 (Pirola il nickname attribuitole dagli esperti sui social), “rendono ormai ben evidente come questo virus abbia tra le sue peculiarità una presenza con andamenti ondulanti, non legati alla stagionalità al momento. Questo ha reso possibile al virus Sars-CoV-2 di fare quello che ha fatto e che purtroppo si ritiene continuerà a fare”. E’ lo scenario tracciato all’AdnKronos Salute dal virologo Fabrizio Pregliasco, che analizza la situazione delle nuove varianti, dalla diffusa Eris alla neo identificata Pirola, fino alle varianti con mutazioni soprannominate ‘Flip’ che ci si aspetta siano più brave a eludere le difese, e spiega cosa occorre aspettarsi adesso.
“Vedremo” ancora “onde di salita e di discesa, con un ciclo che non è almeno ad oggi collegato ad aspetti riguardanti il caldo, o il freddo. Il Covid non sembrerebbe avere una stagionalità di come l’influenza”, analizza. “E, poiché abbiamo visto che dopo 6 mesi una quota importante di persone guarite o vaccinate ritornano a essere suscettibili, io mi aspetto una fiammata di risalita. Anche perché, purtroppo, sulle ultime dosi di richiamo siamo messi un po’ male”. Questa fiammata di nuovi contagi, spiega il docente di Igiene dell’università Statale di Milano, si lega a una “continua capacità del virus di mutare facendo sì che il nostro sistema immunitario in qualche modo possa non essere efficace a evitare la malattia”.
Ma, puntualizza il virologo, “grazie al fatto che la gran parte di noi ha un’immunità ibrida, quindi legata a vaccinazione e infezioni, infezioni e vaccinazioni, mescolate in vario modo, la gran parte dei casi non saranno gravi”.