Continuano a salire i contagi da Covid 19 tra i detenuti: nello spazio di un mese sono quasi raddoppiati.
E aumentano anche i focolai.
Il più grosso è nel carcere di Reggio Emilia con 74 positivi, secondo i dati del Dap. E altre sei penitenziari hanno più di cinquanta casi.
Calano invece i contagi tra i poliziotti penitenziari.
E intanto va avanti la campagna vaccinale: le somministrazioni per detenuti e poliziotti penitenziari hanno superato quota ventimila.
Se il primo marzo i detenuti positivi erano 410, al primo aprile sono arrivati a 750 (721 asintomatici, 19 ricoverati in ospedale, 10 curati in carcere).
Sono numeri ancora lontani dal picco raggiunto nel dicembre scorso con 1088 casi e che rispecchiano l’andamento altalenante della pandemia nelle carceri. Un andamento confermato dai dati del contagio tra i poliziotti penitenziari, tornati in calo, dopo settimane di rialzo: sono 674 a fronte dei 797 di lunedì scorso. Crescono invece i focolai nei penitenziari.
Se il principale è a Reggio Emilia dove i sindacati della polizia penitenziaria hanno incontrato il prefetto e il sindaco per esprimere la preoccupazione, a Catanzaro ci sono 72 positivi (settanta asintomatici e due ricoverati).
E altre cinque carceri hanno più di cinquanta contagiati a testa: a Pesaro sono 59, a Rebibbia femminile 54, a Padova 55 (due in ospedale), a Melfi 52 e ad Asti 51.
Una situazione che nel suo complesso la ministro della Giustizia Marta Cartabia “monitora con costanza e preoccupazione”.
Oltre a seguire insieme al capo Dap e al Garante dei detenuti “l’andamento della vaccinazione nelle unità detentive nella loro unitarietà”.
Perché il carcere è luogo di comunità, come ha più volte ricordato. Per quanto riguarda le vaccinazioni, sono state somministrate a 14.916 poliziotti e a 5886 detenuti.
E’ urgente fare di più, torna a chiedere l’Osapp, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, tornando a denunciando con il suo segretario, Leo Beneduci , una campagna a “macchia di leopardo” con strutture penitenziarie ancora “prive di interventi”.
Mentre il Garante delle persone private della ibertà Mauro Palma richiama il governatore del Piemonte, per non aver ancora indicato “date certe” per l’avvio di una campagna “capillare” di vaccinazione nelle carceri della sua regione.