Sbloccare ricordi sembra la nuova tendenza di questo 2021,
per l’avvio di un anno che pare ancora proseguire sulla falsa riga del
precedente. E tra le memorie, quelle che più ci fanno sorridere coincidono con gli
attimi di divertimento, quando ancora si poteva sorseggiare un drink ballando
sotto le luci della notte.
La Sicilia che si diverte, non a caso, è uno dei settori che più ha patito le conseguenze
del distanziamento covid: dopo le aspre critiche per le riaperture estive, i
locali della movida sembrano oggi caduti nell’oblio, dimenticati dalle
istituzioni che non provvedono alle esigenze di tanti imprenditori e artisti
che operano in questo campo.
Qds.it ha intervistato Vincenzo Grasso, presidente di Silb Confcommercio Palermo – l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo – e proprietario del MOB DiscoTheater e co-fondatore di Unlocked, azienda leader nella progettazione, organizzazione e gestione di eventi di spettacolo e intrattenimento.
“La nightlife sta pagando una situazione drammatica che dura ormai da un anno. I ristori che abbiamo ricevuto dalle istituzioni non sono sufficienti per tutelare gli interessi dei tanti imprenditori e proprietari di discoteche e locali da ballo. Con grande senso di responsabilità – aggiungo – abbiamo accettato le decisioni governative dettate dall’emergenza pandemica, riaprendo solo per 3 settimane durante il periodo estivo rispettando le disposizioni anti-covid”.
“La cosa che ci spaventa è proprio l’assenza di una prospettiva, anche perché ad oggi non vediamo le condizioni necessarie per una riapertura in sicurezza: alle autorità politiche regionali chiediamo la sopravvivenza per quanti gravitano in questo settore. Proprio ieri mattina (venerdì, ndr) abbiamo protestato davanti alla sede di Confcommercio Palermo, a fianco di FIPE Palermo – la Federazione Italiana Pubblici Esercizi – l’Assocom e l’Associazione wedding planner, chiedendo ritornare a lavorare con regolarità (e in condizioni di sicurezza) ma anche con garanzie sul fronte economico.
Infine, conclude il numero uno di Silb Confcommercio Palermo: “La regione Sicilia è sì recentemente intervenuta firmando il decreto ristori per il mondo dello spettacolo, ma tra i beneficiari non sono rientrati i proprietari di discoteche”. Infatti, i quasi cinque milioni di euro per sopperire alla perdita di incassi al botteghino o per la riduzione dei ricavi al netto di contributi da enti pubblici, sono stati assegnati dalla regione ai gestori di sale cinematografiche e teatrali, agli enti pubblici e privati, associazioni, cooperative, fondazioni ed imprese operanti nel settore dello spettacolo dal vivo (teatro, lirica, rivista e commedia musicale, balletto, burattini e marionette, arte varia e circo, attività musicale classica, leggera e jazz).
In merito alle figure citate da Grasso che gravitano intorno alla nightlife, si pensi naturalmente ai disc jockey che faticano nel booking di eventi in costante diminuzione dall’avvio della pandemia: “Da ormai un anno la musica tace. Le discoteche, ma non solo anche i diciottesimi e gli eventi privati sembrano ormai un lontano ricordo. Voglio essere ottimista, forse questa estate torneremo in pista!” chiosa con una rima finale Dj Frank, simbolo di una console palermitana profondamente provata dalla crisi sanitaria.
Fatturato in calo, ovviamente, anche alla voce cubiste. Come spiega Angela Ferrara, moglie di Rosario Costa – ex imprenditore palermitano del settore turistico, tragicamente morto in Madagascar perché colpito da un fulmine – tantissime ragazze hanno smesso di esibirsi a causa dei locali chiusi per un mercato, quello degli artisti night, profondamente in crisi e che non può sposarsi in alcun modo con le misure restrittive, per le quali occorrono rapide soluzioni.
Gioacchino Lepre