Sanità

Covid, riaperture da domani, ma zone a rischio sotto torchio

Da domani le prime riaperture in Italia ridoneranno, forse, una piccola parvenza di normalità. Ma la pandemia corre ancora. La Sicilia resta in zona arancione e intanto, su tutto il territorio nazionale, verranno intensificati i controlli.

Controlli in strade e autostrade nelle “zone a rischio”

A partire da domani vanno “intensificate le attività di controllo” e, in particolare, è necessario organizzare i servizi “graduandoli in ragione della classificazione ‘a rischio’ delle aree e delle conseguenti misure prescrittive cui le stesse sono sottoposte”. Lo scrive il capo della Polizia Lamberto Giannini nella circolare ai questori che accompagna quella del capo di gabinetto del ministero dell’Interno. Giannini chiede anche che vengano messe in campo “specifiche attività di controllo” nei locali e lungo la rete stradale e autostradale, soprattutto al confine tra le regioni rosse e arancioni, nonché in aeroporti e stazioni.

Il ministro Speranza: “Ancora troppi morti e ricoveri”

“Ci sono due parole che devono guidarci nelle prossime giornate: fiducia perche le misure hanno funzionato, e prudenza. Dobbiamo fare un passo alla volta, essere graduali e valutare giorno dopo giorno l’evoluzione del quadro. E’ vero che stiamo meglio ma ancora ci sono tanti decessi e ricoveri”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Domenica in su Rai1. Il virus “ancora circola ed è un nemico molto insidioso”, ha aggiunto.

Il punto sulla campagna vaccinale e le ragioni del coprifuoco

“Tra i paesi dell’Ue siamo tra quelli che stanno facendo meglio sulle vaccinazioni e ora siamo nelle condizioni di fare una accelerazione ancora più forte: penso che l’obiettivo di 500mila somministrazioni al giorno sia alla nostra portata – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Domenica in su Rai1 -. Un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce: la stragrande maggioranza dei medici italiani ha risposto alla campagna vaccinale e sono eccezioni quelli che hanno atteggiamenti sbagliati. Ma il governo ha scelto uana linea netta: se vuoi fare il medico devi vaccinarti, il vaccino è obbligatorio per i professionisti sanitari“.

“Da domani tante attività riprenderanno e una parte larga del Paese andrà in zona gialla. Però vogliamo fare un passo per volta per non tornare indietro: l’orario delle 22 ci consente di ridurre la mobilità ed è una scelta che il governo ha deciso di fare dentro una cornice di prudenza. Domani facciamo un primo passo e diamo un segnale di ripartenza e poi monitoriamo settimana per settimana”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Domenica in su Rai1. “Se ci saranno le condizioni sarò il più felice di tutti a fare altri passi avanti, sul coprifuoco e altre misure”, ha aggiunto.