La scuola italiana riaprirà domani con un piccolo vantaggio: il sessantotto per cento del personale scolastico, docenti compresi, ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
Sei alunni su dieci rientreranno nelle loro classi, parliamo di cinque milioni e trecentomila studenti su un totale di otto milioni.
Il ritorno a scuola in presenza come priorità del momento, messa in chiaro dal premier Draghi, avrà l’effetto di riportare sui banchi milioni di alunni che fino a prima della pausa pasquale erano in didattica a distanza.
Il nuovo decreto varato dal governo infatti prevede la scuola in presenza nelle zone arancioni fino alla prima media e dalla seconda media e per tutto il ciclo scolastico delle superiori in presenza al cinquanta per cento.
Mentre nelle zone rosse frequenteranno tutti gli alunni fino alla prima media, dad dalla seconda media in poi.
Inoltre il decreto prevede anche che le Regioni non potranno emanare decisioni più restrittive in ambito scolastico decretando la chiusura dell’attività in presenza.
Parallelamente si studia un modo per monitorare la situazione epidemiologica nelle scuole: test a campione, per esempio, per garantire un monitoraggio costante, rintracciare eventuali positivi, interrompere a catena del contagio e avere con certezza e rapidità il tracciamento dei casi.
Il Ministero dell’Istruzione sta anche costruendo un Piano con Regioni, Province e Comuni per la realizzazione di attività educative da parte delle scuole nel periodo da giugno a settembre.
Il calendario prevede a giugno dei progetti incentrati al recupero degli apprendimenti, a settembre all’accoglienza e nei mesi di luglio e agosto alla socializzazione e agli aspetti ricreativi.
In estate (in luglio e agosto) l’attività per il personale scolastico e gli studenti sarà su base volontaria mentre, per quanto riguarda i progetti, ogni scuola potrà fare le scelte in assoluta autonomia.
La nuova mappa da domani aprile vedrà tre milioni e duecentomila studenti (il 37,6%) che continueranno a seguire in dad da casa e cinque milioni e trecentomila (il 62,3%) in aula .
Nello specifico – i calcoli sono di Tuttoscuola – dovrebbero essere dunque 5.296.519, gli alunni di scuole statali e paritarie che potranno seguire le lezioni in presenza su un totale di otto milioni e 506mila.
I dati comprendono anche circa un milione e quattrocentomila bambini di scuola dell’infanzia per settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola.
Tra le regioni la quasi totalità degli alunni sarà in presenza (82-83%) nelle Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004.
Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola 1.393.010 bambini delle scuole dell’infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 906.011 alunni della scuola secondaria di I grado (il 52,9%) e parzialmente in alternanza al 50% 407.304 studenti delle superiori (il 14,6%).