Nella notte, al Policlinico di Palermo, sui muri dell’istituto di Igiene e Microbiologia “G. D’Alessandro” è comparsa la scritta “centri vaccinali, dispensate la morte. Siete complici di vax genocidio”. I messaggi sono stati scritti con della vernice rossa e con il simbolo del movimento anti vaccini, che si firma con la “W” all’interno di un cerchio.
E’ avvenuto in coincidenza con l'”Open day” per la vaccinazione che si è svolto ieri nell’Azienda ospedaliera universitaria, dove tantissimi cittadini hanno ricevuto la vaccinazione contro il Covid.
Già qualche giorno prima anche la pagina Facebook del Policlinico era stata presa d’assalto dai movimenti negazionisti con 662 messaggi contro i vaccini e contro i medici definiti “provax assassini”.
La Direzione del Policlinico, si legge in una nota, “esprime la sua più ferma condanna di questo atto e prosegue nella sua attività di promozione delle vaccinazioni”: al Molo trapezoidale è in corso il “Vaccine day”, iniziativa promossa dalla 4° Commissione Consiliare Igiene e Sanità del Comune di Palermo, che ha patrocinato l’iniziativa, in collaborazione con l’Ambulatorio vaccinale ospedaliero dell’Azienda Ospedaliera Universitaria , con l’UOC Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva dell’ASP Palermo, e la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Palermo. “È strano verificare che, nonostante i drammi vissuti durante la pandemia e il numero di tanti morti per il Covid, – afferma Maurizio Montalbano, Commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria – ci siano ancora persone determinate a ignorare la validità della vaccinazione. L’aggressività che mostrano attraverso le loro iniziative fa il pari con l’ignoranza e la negazione della scienza. Un atto barbaro di negazionismo e di vandalismo che offende i tanti medici che lavorano con dedizione”.
Allertata immediatamente la Digos, la Direzione dell’Azienda ospedaliera universitaria sta presentando una formale denuncia contro ignoti e acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza per consegnarle alla Polizia.
Nel frattempo i tecnici del Paolo Giaccone sono già al lavoro per ripulire i muri e cancellare le scritte negazioniste.