Sanità

Covid a scuola, mini-quarantena per compagni del contagiato, pro e contro

Una ‘mini-quarantena’ di soli 5 giorni per gli studenti vicini di banco del compagno contagiato dal coronavirus? L’ipotesi al vaglio del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid divide gli esperti, che spiegano pro e contro della misura allo studio per continuare la didattica in presenza.

“Nessuna quarantena per i vaccinati”

“L’ipotesi di una quarantena a scuola per il vicino di banco del positivo e limitata a 5 giorni è una buona idea. Anzi, io dico che per i ragazzi più grandi vaccinati si dovrebbe evitare qualsiasi quarantena. Questo potrebbe essere lo strumento per tornare ad una vita normale completa”, l’opinione di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.

“Accorciare la quarantena aumenta il livello di rischio”

Di diversa opinione, invece, il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano. Limitare la quarantena a scuola al solo compagno di banco del positivo, e accorciarne la durata, “significa aumentare il livello di rischio. Si può fare, è un elemento da valutare, ma non nell’immediato”, spiega.

“C’è un desiderio che è quello della riapertura – rileva l’esperto – una spinta oggettiva a voler fare di più e meglio. Io dico facciamolo, ma con progressione”. Limitare la quarantena a scuola “ha un suo senso – riconosce Pregliasco – anche per dare valore ai vaccinati, evidenziare questo vantaggio, ma ancora i vaccinati non possono usufruire di questa libertà – avverte – per colpa di una quota eccessiva di non vaccinati a livello generale. Ci siamo quasi, ma aspettiamo”. 

“Siamo ancora un po’ indietro – spiega il virologo – rispetto a un dato di circolazione del virus. Ora siamo in una fase decrescente per fortuna, ma – ricorda – ci potrebbe essere un colpo di coda. Aspettiamo ancora un pochino. Valutiamolo, ed è poi una decisione politica rispetto al rischio residuo che aumenta”.