Aumentano in contagi in Sicilia e nel resto del Paese. In Italia l’impennata è del +42,3% in 7 giorni. Un netto aumento, pari al 33%, si registra anche nei decessi. Nell’Isola ieri sono morte per Covid 17 persone. I nuovi contagi (ieri 1.410) si concentrano soprattutto a Catania (ieri 386).
“Nella settimana dal 15 al 21 dicembre, in Sicilia, registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (450) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (42,1%) rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica (15%) e in terapia intensiva (8%) occupati da pazienti Covid-19″. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe con analisi su andamento epidemia, forniture e somministrazioni, nuovi vaccinati, coperture, efficacia, terza dose.
“La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 72% (media Italia 77,9%) a cui aggiungere un ulteriore 3,7% (media Italia 3,1%) solo con prima dose; il tasso di copertura vaccinale con terza dose è del 38,6% (media Italia 51,2%)”, prosegue il rilevamento. Ecco l’elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell’ultima settimana suddivisi per provincia: Caltanissetta 302, Messina 280, Enna 201, Trapani 201, Catania 198, Siracusa 176, Agrigento 131, Palermo 129 e Ragusa 107.
Sul fronte ospedaliero crescono ancora i posti letto occupati da pazienti Covid in Italia, con un +17% in area medica e +17,3% in terapia intensiva. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe, che confronta i dati della settimana 15-21 dicembre rispetto alla precedente. Si tratta, spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, di “un’impennata favorita anche dalla rapida diffusione della variante omicron, ampiamente sottostimata da un sequenziamento insufficiente”.
Nel Paese, nella settimana dal 15 al 21 dicembre, si registrano oltre 250 casi di Covid-19 per 100.000 abitanti in metà delle province italiane e aumentano i nuovi casi in tutte le regioni ad eccezione della provincia di Bolzano: si va dal 12,4% del Friuli-Venezia Giulia al 86,3% dell’Umbria. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe che chiede al Governo “misure tempestive per contenere la quarta ondata”, tra cui “ridurre le tempistiche di somministrazione della dose booster a 3-4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale” e “istituire l’obbligo di mascherina FFP2 nei luoghi pubblici al chiuso e sui mezzi di trasporto”.
“L’impennata della curva dei contagi, la progressiva congestione degli ospedali, l’incertezza sulla prevalenza di Omicron nel nostro Paese e le incognite sulla protezione vaccinale – spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – impongono scelte politiche tempestive e rigorose”. Tra le indicazioni che arrivano dalla Fondazione Gimbe al Governo, anche quella di estendere l’obbligo del green pass base ai luoghi di ritrovo dove al momento non è richiesto, come centri commerciali e luoghi di culto, ma anche “ridurre la capienza massima dei luoghi di aggregazione” come discoteche, stadi, cinema, teatri e “vietare lo svolgimento di grandi eventi pubblici per il Capodanno”.
Le 54 Province l’incidenza supera i 250 casi per 100.000 abitanti: Imperia (861), Treviso (714), Vicenza (597), Venezia (556), Trieste (556), Padova (542), Rimini (518), Verona 451), Milano (450), Reggio nell’Emilia (438), Bolzano (433), Forlì-Cesena (424), Lodi (421), Monza e della Brianza (412), Varese (411), Pordenone (405), Savona (387), Verbano-Cusio-Ossola (386), Ravenna (385), Torino (370), Biella (370), Rovigo (356), Ancona (353), Aosta (353), Bologna (351), Gorizia (348), Pavia (339), Fermo (338), Reggio di Calabria (333), Como (333), Asti (330), Belluno (326), Mantova (322), Cuneo (318), Udine (315), Trento (314), La Spezia (312), Ferrara (306), Modena (304), Caltanissetta (302), Novara (298), Latina (292), Livorno (291), Genova (285), Pistoia (280), Messina (280), Brescia (280), Roma (276), Cremona (268), Napoli (268), Grosseto (264), Sondrio (264), Macerata (257) e Arezzo (254).