Intervista al commissario straordinario per l’emergenza covid per la provincia di Palermo Renato Costa.
“Il virus circola e la situazione è in evoluzione, vediamo in che modo – dice Costa -. Continuiamo a pagare i comportamenti scorretti da parte dei siciliani, possiamo fare appelli ma la verità è questa. E questo lo vediamo ogni giorno, basta vedere cosa succede nei matrimoni, che sono dei focolai veri e propri.
Io sono convinto che le vaccinazioni aumenteranno, dobbiamo ricordare che questo è l’unico modo attualmente per uscire dalla pandemia. Ma dobbiamo farlo subito, senza rimandare, non a settembre”.
I nuovi casi però, in confronto alla circolazione del Covid, “sono pochi, quindi questo vuol dire che il vaccino, in qualche maniera, sta facendo da schermo – dice Costa -. Soprattutto sta facendo in modo che gli ospedali non siano sotto pressione, anche se iniziamo a vedere qualche paziente impegnativo. Comunque chi ha completato il ciclo vaccinale non finisce in ospedale, chi ci finisce o è anziano o ha altre patologie. I vaccinati hanno una bassa carica virale e una scarsa capacità di infettare e nel giro di pochi giorni diventano negativi”.
Sul green pass solo a chi si è vaccinato: “Avere criteri stringenti sono d’accordo, la scelta di dire che il tampone non è valido per entrare nei locali si va più sulle scelte politiche, non sulle scientifiche – dice Costa -. Il tampone però è scarsamente indicativo di immunità. Se io faccio un tampone che vale 48 ore io comunque sono tecnicamente portatore di virus, nulla vieta che nelle ore successive posso manifestare sintomi o aumento della carica virale. Il tampone rapido comunque per quanto riguarda la diagnosi sulle varianti ha quasi la stessa validità del molecolare”.
Sulla Sicilia in zona gialla Costa risponde: “Non ho mai amato questo sistema a colori, l’importante sempre è mantenere dei comportamenti adeguati”.