Arriva “la zona nera”. Anzi, la fascia nera. Entro qualche giorno dovrebbero arrivare le nuove restrizioni del Governo Musumeci, stanco sempre di più di essere accusato di non fare niente per fermare il contagio da Covid, con “l’onta” di essere l’unica regione in zona gialla, e nettamente la peggiore tra non vaccinati, contagi e decessi.
Ora per far uscire da questa situazione nella quale si è cacciata la Sicilia, c’è una “lotta senza quartiere” ai no vax, anzi ai comuni dove il tasso di vaccinati è sotto la soglia desiderata.
Che non sono pochi, ben 169, tanto che si sta pensando un’ulteriore stretta.
Con l’introduzione di nuove restrizioni e di nuove “categorie”, se così si può dire. I comuni in fascia nera (quelli lentissimi) e i Comuni in fascia rossa (quelli lenti).
Si tratta di centri in cui la percentuale di vaccinati oscilla per ora fra il 50 e non più del 69% ma che in più mostrano una lentezza preoccupante nell’incremento di questa percentuale.
Le restrizioni dovrebbero entrare in vigore se e quando ci si accorgerà che la zona gialla non avrà gli effetti sperati. Il che è già stato detto dagli esperti, che hanno avvertito che le restrizioni di questo tipo non hanno mai funzionato, anche se i dati dicono che sì, la crescita c’è, ma non esponenziale come qualche settimana fa.
“Siamo in un Hub vaccinale che potrebbe fare molto di più, segno che non si è compresa la gravità del momento. Sono qui per ringraziare chi ha lavorato e sta lavorando. Quando faccio visite senza preannunciarle mi rendo conto meglio della realtà. Dobbiamo fare di più. E tornerò di nuovo a Gela sabato per incontrare le istituzioni locali e i medici di medicina generale”, lo ha detto l’assessore della Salute, Ruggero Razza, dopo un sopralluogo a sorpresa nella struttura vaccinale di Gela, in provincia di Caltanissetta. “Quando leggo sui giornali di sedicenti movimenti no vax che vogliono paralizzare l’Italia – ha proseguito – mi indigno, perché non si può mettere a rischio la nostra vita di relazione e la nostra economia in questo modo. Lo dico in un palazzetto, oggi allestito ad Hub, dedicato alla figura di Francesco Cossiga: nessuno pensi che la libertà individuale possa rappresentare la dittatura di minoranze. Lo Stato non lo può accettare. Agrigento è una sorpresa e un esempio per tutta la Sicilia. Nessuno all’inizio della campagna vaccinale avrebbe immaginato un’adesione così importante. Sono convinto che raggiungeremo certamente il target dell’80 per cento entro il 30 settembre».
In Italia soltanto la Sicilia ha al momento i requisiti per restare in zona gialla, mentre in Calabria e Sardegna le curve dei ricoveri sembrano appiattirsi; è quanto emerge dall’analisi del dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“In giallo da lunedì 30 agosto, la Sicilia registra il 23% dei ricoverati nei reparti ordinari e il 13% dei ricoverati nelle terapie intensive, ma la crescita è in frenata”, osserva Sebastiani.