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Covid, startup lancia prima mascherina con filtro anti-smog IoT

Arriva la prima mascherina Ffp3 riutilizzabile con il filtro anti smog loT. Si chiama Urban Active Mask, ideata e prodotta dalla startup Narvalo, spin-off del Politecnico di Milano, la mascherina grazie al dispositivo Active Shield, ottimizza costantemente il flusso d’aria all’interno della maschera, assicurando comfort e raffrescamento senza appannare gli occhiali. Inoltre il dispositivo sarebbe in grado di “dialogare” con lo smartphone, permettendo all’utente di monitorare la qualità dell’aria e del respiro.

L’idea di Narvalo sembrerebbe nascere prima ancora dell’emergenza sanitaria, come una “mascherina performativa da utilizzare nella città per proteggere da smog, pollini e batteri per oi cosiddetti ‘ urban commuter’ , ovvero i cittadini che si muovono in città a piedi, in bici, in moto o monopattino e vogliono proteggersi dall’aria che respirano.

Le particelle di Pm10 e Pm2.5 sono dei “killer invisibili” che causano ogni anno solo in Italia circa 66 mila morti premature.

Venanzio Arquilla, professore del Politecnico di Milano e presidente di Narvalo, e Ewoud Westerduin, co-founder e Head of Design di Narvalo, spiegano che “con la Urban Active ci poniamo come pionieri nel mercato delle smart mask con l’intento di portare ‘Air of change’, come recita il nostro pay off, e trasformare la mascherina da dispositivo protettivo a dispositivo informativo, in grado di restituire importanti informazioni sulle performance respiratorie”.

Gli esperti di Narvalo spiegano in dettaglio che “l’Active Shield della mascherina è un dispositivo proprietario – in attesa di brevetto italiano – che integra una ventola intelligente, capace di ottimizzare costantemente il flusso d’aria all’interno della maschera riducendo l’accumulo di calore, umidità e soprattutto CO2, con sensori capaci di evidenziare importanti dati sulle performance respiratorie. Il dispositivo comunica direttamente con lo smartphone attraverso l’app dedicata ‘Narvalo app’ creando un ecosistema connesso che, grazie ai sensori presenti nella mascherina e al Gps dello smartphone, analizza le performance respiratorie dell’utente e restituisce un quadro molto chiaro sulla qualità dell’aria respirata durante i propri spostamenti in città”.