Sanità

Covid, vaccini e terza dose, l’Ema frena, cosa dicono esperti

Vaccini Covid e terza dose, l’Ema frena. “Al momento è troppo presto per confermare se e quando sarà necessaria una” ulteriore “dose di richiamo per i vaccini Covid-19, perché non ci sono ancora abbastanza dati dalle campagne di vaccinazione e dagli studi in corso per capire quanto durerà la protezione dai vaccini” dichiarano all’Adnkronos Salute fonti dell’Agenzia europea del farmaco Ema, dopo che Pfizer/BioNTech ha annunciato l’intenzione di chiedere alle autorità regolatorie il via libera a una terza dose di Comirnaty. “L’Ema – assicurano dall’agenzia – esaminerà rapidamente questi dati non appena saranno disponibili”.

L’Ema sta collaborando con gli sviluppatori di vaccini” anti-Covid, “per discutere i piani utili a produrre dati che possano supportare l’eventuale necessità di un richiamo” ulteriore, “ed esaminerà le informazioni non appena saranno disponibili. Ciò dovrebbe garantire che le misure regolatorie necessarie a consentire la somministrazione di una dose booster possano essere intraprese il prima possibile, qualora si rivelasse necessario”.

Sembra che i 4 vaccini anti-Covid autorizzati nell’Unione Europea proteggano contro tutti i ceppi di virus Sars-CoV-2 “che circolano in Ue, compresa la variante Delta” segnalata per la prima volta in India, più contagiosa delle altre e destinata a diventare dominante. “Ciò evidenzia l’importanza di un ciclo completo di vaccinazione” conclude l’Ema.

TERZA DOSE IN ITALIA, COSA DICONO GLI ESPERTI

In Italia, alle prese con la variante Delta come tutti i paesi, il tema viene sottoposto agli esperti. “Che le case farmaceutiche spingano con entusiasmo per un richiamo è comprensibile, visto che gli poterebbe grandi profitti. Ma al momento non ci sono dati a supporto, per cui fanno bene Fda e Cdc a dare, per ora, parere negativo.

Per il futuro stiamo attenti e teniamoci pronti”, dice il virologo Roberto Burioni, docente dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commentando su Twitter l’annuncio di Pfizer: la casa farmaceutica vuole chiedere alle agenzie regolatorie del farmaco l’autorizzazione per una terza dose del proprio vaccino anti-Covid.

Non sono favorevole alla terza dose” di vaccino anti-Covid. “Dobbiamo pensare che due dosi ci proteggono comunque contro la malattia grave e contro l’evento morte che è il motivo per cui stiamo spingendo con le vaccinazioni.

La terza dose è un richiamo che credo però si farà nel 2022 e ben venga che sia anche contro le varianti. Ma fare terza dose oggi vuol dire proteggere solo contro i contagi e noi sappiamo bene che l’obiettivo non è questo, ma ridurre i decessi e le ospedalizzazioni”, dice all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova.

“A noi oggi, ma anche in ottobre, non devono importare i contagi, ma il numero di persone ricoverate in ospedale o che prendono le forme gravi di polmonite e per questo due dosi sono sufficienti.

Concordo con Fda e Cdc: la terza dose deve essere selettiva“, rivolta a una persona “magari perché fragile o soggetto problematico. Ma non di massa”, chiarisce Bassetti riferendosi alla precisazione di Fda e Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani, che hanno sottolineato come le persone completamente vaccinate contro Covid-19 non abbiano bisogno di una terza dose.