Politica

Covid, zone rosse, la Lega attacca ancora Nello Musumeci

Dopo quello seguito all’arresto della dirigente dell’Assessorato regionale della Salute e l’iscrizione sul registro degli indagati di Ruggero Razza, poi dimessosi, sul fronte politico siciliano va registrato un nuovo attacco al governatore Nello Musumeci da parte della Lega, che pure ha nella sua giunta un esponente.

“La decisione del presidente Musumeci di imporre la zona rossa a Palermo per la prossima settimana, salvo proroghe, non è assolutamente condivisibile” ha scritto infatti ieri sera sulla sua pagina Facebook Francesca Donato, europarlamentare della Lega di Salvini, su un post corredato da una foto di scontri tra negazionisti e forze dell’Ordine.

“La situazione degli ospedali e delle terapie intensive – si legge nel post – è nuovamente critica non per l’aumento dei contagi in sé, ma per la totale assenza di cure domiciliari adeguate, dovuta allo stato di sbando in cui si trova la medicina territoriale, in particolare al malfunzionamento delle Usca nell’assistenza ai positivi sintomatici”.

“Tutti i soggetti con sintomi di Covid – prosegue l’europarlamentare del Carroccio – dovrebbero essere curati tempestivamente al proprio domicilio, per non finire ricoverati in ospedale”.

Ma questo non avviene, secondo Francesca Donato, “perché la Regione non ha mai predisposto un sistema efficiente che si prenda carico dei pazienti a domicilio, né adottato un protocollo di cure domiciliari chiaro e aggiornato per i medici di famiglia”.

Secondo la ricetta dell’europarlamentare leghista, invece, “intervendo ai primi sintomi si potrà evitare che la malattia degeneri affollando i reparti Covid degli ospedali palermitani”.

L’attacco si fa ancor più diretto quando l’europarlamentare scrive che la Giunta guidata da Nello Musumeci “scarica sui cittadini la responsabilità di questa fallimentare gestione da parte del governo regionale, un’ammissione di inadeguatezza e di debolezza indifendibile”.

Ma non è finita: “La cittadinanza – scrive l’esponente leghista – è stremata dalle infinite limitazioni alla libertà di circolazione e dalle restrizioni alle attività lavorative; una nuova chiusura delle attività commerciali e produttive sarà il colpo di grazia che farà esplodere la rabbia che già cova in molti animi”.

Infine la Donato, come responsabile delle politiche economiche regionali della Lega per Salvini premier, chiede nel post al presidente della Regione “di ritirare l’ordinanza e intervenire immediatamente con la nomina di un nuovo assessore alla sanità che sappia, in quanto competente, definire una rete territoriale adeguata a far fronte alla richiesta di cura dei cittadini”.

“Far pagare ai è palermitani – conclude l’attacco leghista a Musumeci – il prezzo di ritardi e fallimenti della politica non è più ammissibile”.

Figuccia, Musumeci agisca su ristori

Più morbido, stamattina, l’intervento di Vincenzo Figuccia deputato del Carroccio all’Ars e coordinatore provinciale della Lega a Palermo.

“In nome di uno scellerato patto di irresponsabilità – ha dichiarato – Palermo torna in zona rossa. Oltre i silenzi-assensi, va fatta un’azione forte innanzi al governo nazionale, vanno immediatamente stanziate, sia pure attraverso una variazione di bilancio, risorse ingenti e immediate nei confronti di tutte quelle attività che stanno chiudendo nelle varie zone rosse della Sicilia. Siamo fortemente preoccupati per Palermo, una città di 700 mila abitanti dove potrebbero crearsi forti tensioni in un momento così difficile e pensiamo che questo verdetto sia il riconoscimento di un fallimento a tutti i livelli istituzionali”.

Così, ha detto Figuccia, “Chiediamo che vengano somministrati i vaccini a domicilio coinvolgendo i centri commerciali e che si proceda a una tempestiva vaccinazione di massa”.

La ricetta di Figuccia ricorda quella della Donato: “Se straordinario è l’intervento che ci catapulta in zona rossa, altrettanto straordinario deve essere il sostegno economico che la Regione siciliana deve offrire mettendo alle strette il governo nazionale e chiedendo allo stesso di garantire le somme che si andrebbero ad erogare a tutto il mondo dei ristoratori, delle pizzerie e dei bar”.

“Contestualmente – prosegue Figuccia – nella logica della pianificazione, vanno immediatamente mappate una serie di attività che rappresentino un circuito di Covid-free-zone per evitare che l’intero tessuto economico si paralizzi quando invece vi sono tantissime attività che riescono a garantire tutte le prescrizioni vigenti in materia di contingentamento e contrasto alla diffusione del virus. Solo in questi termini, elimineremo le inefficienze del sistema e usciremo in modo fattivo dall’emergenza”.