Nella settimana dell’inizio delle lezioni a distanza anche per la Svezia, per la prima volta c’è stata un’improvvisa interruzione a livello mondiale. L’altro ieri, lunedì 14 dicembre, alla fine della quinta ora di lezione, da Imperia a Catania in tutta Italia, così come in tutta Europa, da Roma a Stoccolma, la Dad ha subìto un arresto improvviso a causa di un problema di autenticazione dei servizi di Google. Segnalazioni di problemi, come riferiva l’Ansa ieri pomeriggio, sono pervenute anche dall’Asia e dall’America.
Da Google Meet, a Google Drive, a Gmail, tutto bloccato e per tre quarti d’ora docenti e alunni si sono spostati su Whatsapp interrogandosi su cosa fosse successo. Per un momento il prof, che stava interrogando, ha pensato che l’alunno avesse fatto cadere il collegamento appositamente.
Diversi i messaggi lasciati dagli utenti su Twitter con hashtag #googledown. Disagi anche nel mondo del lavoro e dei servizi, ma il gigante Google in soli 45 minuti è stato capace di rialzarsi e gli alunni dalle 13:35 hanno potuto riprendere le attività.
Una lezione di Educazione civica improvvisa per tutti. In realtà fare lezione in didattica a distanza è allo stesso tempo Educazione civica, perché il docente innanzitutto deve fare rispettare le regole. E come può farlo? Solo facendo capire che sono utili a tutti. Perché se io – sia alunno che docente – mi collego in orario e con un buon aspetto curato, garantisco il regolare svolgimento della lezione e che la stessa si concluda in tempo per consentire la pausa a tutti.
Cosa ha dimostrato Google risolvendo il problema in tre quarti d’ora? Ha dimostrato che se un sistema è organizzato, è in grado di risolvere un problema nel minore tempo possibile. E per essere organizzati occorre prima di tutto rispettare le regole.
Meditate docenti e alunni, meditate…
Twitter: @LRussoQdS