RAGUSA – La provincia iblea non è un territorio virtuoso nella classifica nazionale per usura e questo non è di certo un bel primato.
Il giudizio dell’Indice della criminalità che emerge dalla banca dati interforze del dipartimento della pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, pubblicato da Il Sole 24 Ore, non è confortante e i dati che affiorano sono preoccupanti.
Nel primo semestre del 2022, a Ragusa va quindi la maglia nera per usura: prima provincia in Italia per diffusione del fenomeno, per numero di denunce, si piazza all’81.mo posto su 106 province, anche se con un confortante -16 per cento rispetto allo scorso anno. Tra gennaio e giugno, nel ragusano sono state presentate 8.319 denunce, con un indice di 2.640,3 delitti ogni 100mila abitanti.
Per le rapine in casa in rapporto al numero di residenti, si registra un indice di 5,40 ogni 100mila abitanti, mentre nel 2021 furono registrate in tutto 17 denunce del genere.
In questo momento storico, questi dati preoccupano maggiormente: soprattutto per i casi denunciati per usura, se consideriamo il caro-energia e l’inflazione alle stelle conseguenze della guerra in Ucraina, due anni di semi blocco dell’economia a casa della pandemia da Covid, diventa tutto più allarmante.
Non è un bel segnale, insomma, mentre la denuncia alle forze dell’ordine resta l’unica strada da seguire per chi è entrato in una spirale senza sbocco, senza dimenticare che i prestiti operati dagli strozzini strangolano soprattutto i piccoli operatori nei vari settori.
I dati preoccupano anche Confcommercio che ha affrontato l’argomento insieme agli alti funzionari di Bankitalia.
“Le criticità determinate dal caro energia e dalle difficoltà delle imprese nell’accesso al credito per sopperire ai pagamenti delle bollette, anche rateizzate – ha sottolineato il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti – sta causando uno sconquasso sociale senza precedenti, molto peggio della pandemia. Anche perché, adesso per quanto riguarda alcuni operatori di determinati settori ci confrontiamo con un periodo che non è più di alta stagione e quindi diventa complesso individuare la liquidità necessaria. Quindi, cresce la criminalità, e lo abbiamo detto facendo riferimento all’usura, ma anche il fenomeno dei furti è da prendere in considerazione venendo meno la videosorveglianza. Abbiamo poi evidenziato che dal 2019 il costo della luce è maggiorato di sei volte”.
“E che, ovviamente – ha continuato Manenti – l’ostacolo rischia di diventare insormontabile per alcune imprese costrette a chiudere i battenti senza neppure poterci pensare una volta”. Secondo la classifica, Ragusa è decisamente in una posizione ‘migliore’ per quel che riguarda le violenze sessuali: il capoluogo ibleo si trova infatti al 105.mo posto.